Saturday, August 31, 2019

Massimo Volume, Virginiana Miller & Fwora Jorgensen nel podcast della settimana, già online

Non avete potuto ascoltare in diretta la trasmissione di oggi, in cui abbiamo riproposto le interviste a Massimo Volume, Fwora Jorgensen e Virginiana Miller, o forse volete riascoltarla?
La trovate a questo link, in streaming o download: enjoy!!


Tracklist:
1
Eurocrime!Calibro 35
2
Il nuotatoreMassimo Volume
3
Amica prudenzaMassimo Volume
4
Il Bacio RubatoFwora Jorgensen
5
Le Notti BiancheFwora Jorgensen
6
BorghesiaGiovanni Truppi
7
Toast the asteroidVirginiana Miller
8
Motorhomes of AmericaVirginiana Miller

In onda stamattina, riascolteremo le interviste a Massimo Volume, Virginiana Miller & Fwora Jorgensen

È arrivato il sabato, pronti come ogni settimana a seguirci su nuovi Sentieri Sonori?!
Appuntamento speciale, questa settimana, il sesto ed ultimo dei Sentieri Sonori estivi: come è ormai tradizione, abbiamo approfittato delle settimane estive per proporvi una carrellata di alcune fra le più belle interviste della stagione da poco conclusa, lunga, ricca e quanto mai densa di ospiti.. ma sabato prossimo inizia la nuova, ed abbiamo già ricevuto parecchie novità molto interessanti!

Tornando a questa puntata, andremo in primo luogo ad inizio febbraio, quando abbiamo dato il bentornato in trasmissione ad una delle band del nostro cuore, che abbiamo già ospitato più volte, ed anche portato in concerto a Lussemburgo, ormai dieci anni fa.

Parliamo dei Massimo Volume, che tornano (finalmente) a ben sei anni da Aspettando i barbari. Nel frattempo sono stati impegnati in vari progetti, i lavori di Emidio Clementi con Corrado Nuccini e nei Sorge con Marco Caldara, i dischi da solista di Egle Sommacal e le varie collaborazioni di Vittoria Burattini. Il loro nuovo album si intitola Il nuotatore, ed è uscito il 1° febbraio per 42 Records: "diversi da tutto, fedeli solo a loro stessi e a quell’idea di unicità che fin dagli esordi ha scandito tutti i loro passi e reso ogni loro nuovo disco un’esperienza intensa e mai ripetitiva."

Per la prima volta in trio, "confezionano un album che scava proprio nell’essenza del loro suono, mai così volutamente scarno, minimale, eppure molto caldo e pieno, grazie anche alla produzione di Giacomo Fiorenza. Tutto quello che si ascolta è stato realizzato con la voce, il basso, la batteria e le chitarre (tante chitarre). Non c’è l’ausilio dell’elettronica, non ci sono sintetizzatori o tastiere, nessun trucco. Solo i Massimo Volume al loro meglio e nella forma più pura."


 

Come quella con Egle Sommacal dei Massimo Volume, anche la seconda intervista della settimana è stata registrata di persona a Bologna, dopo un bel piatto di tortellini in brodo accompagnato da un buon Lambrusco.

Parliamo dell'album di esordio del nuovo progetto di un musicista che amiamo molto, Mirco Mariani, già membro dei Mazapegul e poi autore di quattro splendidi dischi a nome Saluti da Saturno, fra il 2010 ed il 2014. Dopo l’esperienza Extraliscio, torna con una nuova creatura musicale di , ispirazione finnica, Fwora Jorgensen. Un progetto nato nel suo studio, il Labotron, fra Mellotron e tanti altri strumenti vintage, con la collaborazione di un grande musicista e produttore americano, Mitchell Froom (Suzanne Vega, Crowded House, Los Lobos, American Music Club e tanti altri). Con loro, una serie di amici ed artisti di valore, come Mauro Ermanno Giovanardi e Francesco Bianconi dei Baustelle, ma anche uno splendido cameo di Gilda, giovanissima figlia di Mirco.

Il risultato è un disco che ha allo stesso tempo un sapore antico, ma dei suoni molto moderni, che cattura con melodie che entrano in testa e nel cuore, ma anche sorprende con arrangiamenti che sparigliano di continuo le carte.


 

L'ultima intervista che riproporremo quest'estate sarà quella che abbiamo dedicato al tanto atteso nuovo disco di una band che amiamo molto, da più di vent'anni.

Tanto atteso perché risale ormai al 2013 il precedente album dei Virginiana Miller, band livornese che seguiamo fin dal loro esordio del 1997, lo splendido Gelaterie sconsacrate. Una storia ventennale, la loro, fatta di sei album ed un live che non hanno mai tradito le attese, che li ha portati sei anni fa a grandi riconoscimenti, dalla Targa Tenco al David di Donatello. Venga il Regno sancì anche un legame particolare della band livornese con il Lussemburgo, come testimoniato da due tweet dell'epoca del cantante, Simone Lenzi: lo presentammo con un'intervista e finì ovviamente anche nelle nostre Picks 2013, ma soprattutto debuttò ai vertici della classifica iTunes del Granducato!


Già nel 2017 avevano scritto su Facebook che erano "immersi in pieno nelle nuove canzoni", e ci avevano aggiunto che potevamo attendere il disco entro l'anno. Ci è voluta ancora molta pazienza, ma finalmente lo scorso 29 marzo Santeria Records ha pubblicato The Unreal McCoy. Nelle loro parole, sono "storie americane", e la grande sorpresa è proprio la svolta linguistica e tematica di questo nuovo lavoro, che però ci offre l'abituale ricchezza lirica, e ci riporta nel loro ormai inconfondibile mondo sonoro, fra il rock e la canzone d'autore.

 

READY TO TUNE IN?!!

11.30/13, su Radio ARA, 102.9 & 105.2 in FM a Lussemburgo, live streaming a questo link, podcast a seguire qui.

Friday, August 30, 2019

VERDENA: 20th Anniversary Edition in uscita il 20 settembre

La settimana prossima inizia la nuova stagione di Sentieri Sonori, e già sono parecchie le uscite annunciate per le ultime settimane: riceviamo e pubblichiamo l'annuncio di una di queste, la riedizione del debutto di una band fondamentale nella storia degli ultimi 20 anni di rock italiano, già più volte nostra ospite, in trasmissione e dal vivo!!

Il 24 settembre del 1999 esce Verdena, omonimo esordio di una delle band più amate dello Stivale. In occasione del 20° anniversario dalla pubblicazione, il prossimo 20 settembre il trio bergamasco darà nuova vita a questa pietra miliare attraverso una nuova edizione arricchita da contenuti – sinora tenuti nel cassetto – che includono brani inediti, versioni demo, acustiche e live. Verdena – 20th Anniversary Edition sarà disponibile in due formati: 2CD e 3LP.

Il doppio CD contiene l’album originale, la cui prima traccia – Ovunque – presenta un mix alternativo alla prima versione ormai dispersa. Come si evince dal sottotitolo, il secondo disco contiene, invece, “5 Relitti, 2 Residui, 2 Avanzi e un Demo”. Due di questi brani sono già contenuti nell’EP Valvonauta (Bonne Nouvelle e Piuma), altri due pezzi (accantonati dalla band perché non soddisfatti dell'esecuzione) sono Corpi (inedita) e Fiato Adolescenziale, registrati entrambi da Giorgio Canali nella stessa sessione del disco del 1999 e poi mixati nel 2019 da Alberto Ferrari all’Henhouse. A completare la tracklist, una versione acustica di Fuxia, una di Ormogenia recuperata da vinile (poiché anch’essa dispersa) e una “primordiale” Ormogenia registrata su 4 piste a cassetta nel corso di una delle tante jam casalinghe (Da Giordi); in chiusura un passaggio abbozzato in acustico (Oggi) e una versione live di Shika (altro inedito).
ll triplo vinile contiene 2 LP interamente dedicati all’album originale rimasterizzato da Giovanni Versari, sound engineer di fiducia dei Verdena, mentre il terzo LP contiene gli stessi “5 Relitti, 2 Residui, 2 Avanzi e un Demo” del secondo cd in digipack.
Il disco è prodotto da Giorgio Canali (ex-chitarrista di CCCP, ai tempi membro dei CSI) allo Studio Sonica di Calenzano (FI). L’album venderà più di quarantamila copie e varrà alla band il Premio PIM di Repubblica come "Miglior gruppo rivelazione del 1999".

Questo il prezioso ricordo di Giorgio Canali: «Ho delle immagini precise dei Verdena in registrazione nello studio B di Sonica a Calenzano, in trio, tutto dal vivo tranne le voci, senza cuffie e senza metronomo, come del resto sono solito fare da trent’anni a questa parte. Francesca ed io a piazzare microfoni in giro e a sperimentare qualche soluzione tecnica che lei aveva imparato a Seattle nello studio di Stone Gossard (Pearl Jam)» Il racconto di Canali continua con un paio di aneddoti: «Mi chiamano dalla casa discografica e mi dicono: ‘Devi venire a fare due chiacchiere, abbiamo un gruppo che ci piacerebbe producessi tu, visto che con il rock ci sai fare, ma non possiamo dirti nulla per telefono perché blahblahblah (solite menate di segretezza che non capirò mai)”. Io fermo subito il mio interlocutore e gli dico “Guarda, ti dico subito che se non sono i Verdena o gli Ulla ‘la bambola che ti trastulla’ (chissà che fine hanno fatto?) è inutile che venga a Milano perché la non produco cose che non mi piacciono’. Piccolo silenzio dall’altra parte del filo… E poi mi rispondono che sì, si tratta dei Verdena, stupiti che io li conoscessi e di mantenere la segretezza. Prima di registrare l’album, per conoscerci meglio e capire come funzionavano, ho fatto aprire ai Verdena qualche mio concerto. Fra questi ce n’era uno al Fuori Orario vicino a Parma. Qualche anno dopo mentre ero in tour in quel club con Le Luci Della Centrale Elettrica, uno dei proprietari mi chiese che fine aveva fatto quel gruppo fighissimo con una bambina che suonava la batteria e una ragazza al basso che aveva aperto la serata prima di me… non voleva credere che fossero i Verdena… Pensava lo stessi prendendo in giro».

Uno dei primi giornalisti ad accorgersi del loro talento fu Luca Bernini, che racconta così l’incontro con i Verdena e con quel loro primo album: «Questa storia inizia con una musicassetta appoggiata su un tavolo, a Roma. Aveva una sorta di poliziotto in copertina, in evidenza la scritta ‘VERDENA’. L’avevo ricevuta da Giampaolo Giabini, al tempo loro manager, ma non l’avevo mai ascoltata, a dirla tutta. Era l’estate del ’98, una telefonata con un amico e collega giornalista, Paolo Giovanazzi (“ascoltali, sono bravi, Giabini vorrebbe presentarli a Luca Fantacone della Black Out") mi spinse a cambiare idea e a metterla su. Era musica grezza, scura, urgente. Parlava da sé. Chiamai Fantacone, i Verdena avrebbero suonato a inizio settembre ad una sorta di Festa Giovani nel bergamasco. Li andammo a vedere. Ricordo che il loro palco era un camion da ristorazione svuotato, con le luci al neon, ma lì dentro loro sembravano starci benissimo. Fin da allora erano un colpo allo stomaco: Alberto e il suo sguardo da diamante pazzo, Roberta, al basso, a suonare e a guardarsi i piedi, dietro di loro ai tamburi Luca, al tempo ancora minorenne, a cercarli costantemente con gli occhi. Fecero i primi pezzi e la loro furia ci arrivò subito addosso. Luca Fantacone dopo dieci minuti aveva già deciso di firmarli. A ripensarci oggi sembrava una scena da uno di quei film tipo ‘I Love Radio Rock’ o ‘24 Hour Party People’, invece era tutta roba nostra. Fatto sta che la firma arrivò. Arrivò anche un produttore (Giorgio Canali) e, a seguire, il loro primo disco, ‘Verdena’, anno di grazia 1999. Il loro primo disco viene da un altro posto, è ancora oggi, a vent’anni di distanza dalla sua uscita, un oggetto oscuro e al tempo stesso incontaminato per purezza e intensità. Ascoltandolo, certamente vi si troveranno dentro infatuazioni e amori e urgenze di quel tempo - i Nirvana, Kurt Cobain - ma queste di certo non ne ridimensionano il valore, l’importanza, la forza, l’enorme impatto, casomai lo amplificano perché i Verdena ne fanno materia per qualcos’altro, di altrettanto urgente, sfrenato, nuovo. ‘Verdena’ era una dichiarazione, arrivava con la forza di una pietra miliare al primo colpo, e, cosa più unica che rara nel mondo del rock’n'roll, sanciva una serie di condizioni unilaterali cui la band non ha mai abdicato. Nessun compromesso artistico, nessuna tentazione al mercato, nessun cedimento al futile. La musica, e solo la musica, parla. I Verdena la prendono da dovunque sia e la portano tra noi. I loro album successivi al primo raccontano capitolo dopo capitolo questa storia: di come siano stati gli unici ad aver davvero fatto sempre tutto a modo loro riportando ogni volta a casa la pelle nel modo migliore, lasciando per noi sul tavolo canzoni che hanno una potenza e un’intensità senza pari».

In attesa di ascoltare un nuovo disco di questa creatura bizzarra e preziosa, vi auguriamo buon ascolto!

Thursday, August 29, 2019

In onda sabato mattina, riascolteremo le interviste a Massimo Volume, Virginiana Miller & Fwora Jorgensen

La settimana sta come sempre volando via, si avvicina il weekend, e con esso il vostro appuntamento con Sentieri Sonori!!
Appuntamento speciale, questa settimana, il sesto ed ultimo dei Sentieri Sonori estivi: come è ormai tradizione, abbiamo approfittato delle settimane estive per proporvi una carrellata di alcune fra le più belle interviste della stagione da poco conclusa, lunga, ricca e quanto mai densa di ospiti.. ma sabato prossimo inizia la nuova, ed abbiamo già ricevuto parecchie novità molto interessanti!

Tornando a questa puntata, andremo in primo luogo ad inizio febbraio, quando abbiamo dato il bentornato in trasmissione ad una delle band del nostro cuore, che abbiamo già ospitato più volte, ed anche portato in concerto a Lussemburgo, ormai dieci anni fa.

Parliamo dei Massimo Volume, che tornano (finalmente) a ben sei anni da Aspettando i barbari. Nel frattempo sono stati impegnati in vari progetti, i lavori di Emidio Clementi con Corrado Nuccini e nei Sorge con Marco Caldara, i dischi da solista di Egle Sommacal e le varie collaborazioni di Vittoria Burattini. Il loro nuovo album si intitola Il nuotatore, ed è uscito il 1° febbraio per 42 Records: "diversi da tutto, fedeli solo a loro stessi e a quell’idea di unicità che fin dagli esordi ha scandito tutti i loro passi e reso ogni loro nuovo disco un’esperienza intensa e mai ripetitiva."

Per la prima volta in trio, "confezionano un album che scava proprio nell’essenza del loro suono, mai così volutamente scarno, minimale, eppure molto caldo e pieno, grazie anche alla produzione di Giacomo Fiorenza. Tutto quello che si ascolta è stato realizzato con la voce, il basso, la batteria e le chitarre (tante chitarre). Non c’è l’ausilio dell’elettronica, non ci sono sintetizzatori o tastiere, nessun trucco. Solo i Massimo Volume al loro meglio e nella forma più pura."


 

Come quella con Egle Sommacal dei Massimo Volume, anche la seconda intervista della settimana è stata registrata di persona a Bologna, dopo un bel piatto di tortellini in brodo accompagnato da un buon Lambrusco.

Parliamo dell'album di esordio del nuovo progetto di un musicista che amiamo molto, Mirco Mariani, già membro dei Mazapegul e poi autore di quattro splendidi dischi a nome Saluti da Saturno, fra il 2010 ed il 2014. Dopo l’esperienza Extraliscio, torna con una nuova creatura musicale di , ispirazione finnica, Fwora Jorgensen. Un progetto nato nel suo studio, il Labotron, fra Mellotron e tanti altri strumenti vintage, con la collaborazione di un grande musicista e produttore americano, Mitchell Froom (Suzanne Vega, Crowded House, Los Lobos, American Music Club e tanti altri). Con loro, una serie di amici ed artisti di valore, come Mauro Ermanno Giovanardi e Francesco Bianconi dei Baustelle, ma anche uno splendido cameo di Gilda, giovanissima figlia di Mirco.

Il risultato è un disco che ha allo stesso tempo un sapore antico, ma dei suoni molto moderni, che cattura con melodie che entrano in testa e nel cuore, ma anche sorprende con arrangiamenti che sparigliano di continuo le carte.


 

L'ultima intervista che riproporremo quest'estate sarà quella che abbiamo dedicato al tanto atteso nuovo disco di una band che amiamo molto, da più di vent'anni.

Tanto atteso perché risale ormai al 2013 il precedente album dei Virginiana Miller, band livornese che seguiamo fin dal loro esordio del 1997, lo splendido Gelaterie sconsacrate. Una storia ventennale, la loro, fatta di sei album ed un live che non hanno mai tradito le attese, che li ha portati sei anni fa a grandi riconoscimenti, dalla Targa Tenco al David di Donatello. Venga il Regno sancì anche un legame particolare della band livornese con il Lussemburgo, come testimoniato da due tweet dell'epoca del cantante, Simone Lenzi: lo presentammo con un'intervista e finì ovviamente anche nelle nostre Picks 2013, ma soprattutto debuttò ai vertici della classifica iTunes del Granducato!


Già nel 2017 avevano scritto su Facebook che erano "immersi in pieno nelle nuove canzoni", e ci avevano aggiunto che potevamo attendere il disco entro l'anno. Ci è voluta ancora molta pazienza, ma finalmente lo scorso 29 marzo Santeria Records ha pubblicato The Unreal McCoy. Nelle loro parole, sono "storie americane", e la grande sorpresa è proprio la svolta linguistica e tematica di questo nuovo lavoro, che però ci offre l'abituale ricchezza lirica, e ci riporta nel loro ormai inconfondibile mondo sonoro, fra il rock e la canzone d'autore.

 

La raccomandazione è la solita: READY TO TUNE IN?!!

Sabato 31 agosto, 11.30/13, su Radio ARA, 102.9 & 105.2 in FM a Lussemburgo, live streaming a questo link, podcast a seguire qui.

Saturday, August 24, 2019

In onda stamattina, tornano i Radioracconti!!

È arrivato il weekend, pronti come ogni sabato a seguirci su nuovi Sentieri Sonori?

Appuntamento speciale, questa settimana, quello con lo spazio mensile che ha debuttato a fine 2015, segnando il grande ritorno di Raf, che ha creato e condotto Sentieri Sonori per 12 anni, fino al 2010, quando si è (ri)trasferito per cinque anni nella sua Roma. Tornato a Lussemburgo, ha pensato ad un nuovo progetto da inserire nella grande "casa" della nostra trasmissione, coinvolgendo l'amico Jacopo: ecco nati i Radioracconti di Sentieri Sonori, che vanno in onda una volta al mese, riunendo canzoni, racconti ed ospiti intorno ad un tema.



Curiosi di sapere quale sarà il tema di questa puntata?
Per scoprirlo, la raccomandazione è la solita: READY TO TUNE IN?!!
11.30/13, su Radio ARA, 102.9 & 105.2 in FM a Lussemburgo, live streaming a questo link, podcast a seguire qui.

Thursday, August 22, 2019

In onda sabato mattina, tornano i Radioracconti!!

La settimana sta come sempre volando via, si avvicina il weekend, e con esso il vostro appuntamento con Sentieri Sonori!!

Appuntamento speciale, questa settimana, quello con lo spazio mensile che ha debuttato a fine 2015, segnando il grande ritorno di Raf, che ha creato e condotto Sentieri Sonori per 12 anni, fino al 2010, quando si è (ri)trasferito per cinque anni nella sua Roma. Tornato a Lussemburgo, ha pensato ad un nuovo progetto da inserire nella grande "casa" della nostra trasmissione, coinvolgendo l'amico Jacopo: ecco nati i Radioracconti di Sentieri Sonori, che vanno in onda una volta al mese, riunendo canzoni, racconti ed ospiti intorno ad un tema.



Curiosi di sapere quale sarà il tema di questa puntata?
Per scoprirlo, la raccomandazione è la solita: READY TO TUNE IN?!!
Sabato 24 agosto, 11.30/13, su Radio ARA, 102.9 & 105.2 in FM a Lussemburgo, live streaming a questo link, podcast a seguire qui.

Saturday, August 17, 2019

La Batteria, Dj FastCut & Murubutu nel podcast della settimana, già online

Non avete potuto ascoltare in diretta la trasmissione di oggi, in cui abbiamo riproposto le interviste a Dj FastCutMurubutu e La Batteria, o forse volete riascoltarla?
La trovate a questo link, in streaming o download: enjoy!!


Tracklist:
1
Eurocrime!Calibro 35
2
EREDI MALEDETTI feat Tmhh, WiserDj FastCut
3
13.12 feat Kento, Principe, EasyOne, Daddie Notch, Militant ADj FastCut
4
Penso diversoColle der Fomento
5
La Notte Di San LorenzoMurubutu
6
Le notti bianche (feat. Claver Gold)Murubutu
7
Non lo so - prod. FastcutIl Turco
8
LargoLa Batteria
9
DivaLa Batteria


In onda stamattina, riascolteremo le interviste a La Batteria, Dj FastCut & Murubutu

Anche nel bel mezzo del ponte di Ferragosto, come ogni sabato non vi facciamo mancare il vostro appuntamento con Sentieri Sonori!!
Appuntamento speciale, questa settimana, il quinto dei Sentieri Sonori estivi: come è ormai tradizione, approfittiamo delle settimane estive per proporvi una carrellata di alcune fra le più belle interviste della stagione appena conclusa, lunga, ricca e quanto mai densa di ospiti.

Torneremo in questo caso in primo luogo ad inizio febbraio, quando ci siamo tuffati nel mondo del rap, ospitandone due grandi protagonisti, che sono fra l’altro amici ed hanno collaborato vicendevolmente nei loro nuovi album.

Parleremo in primo luogo del seguito di uno splendido disco pubblicato da Glory Hole Records il 19 dicembre 2016, che abbiamo presentato con un'intervista ad inizio 2017 (qui il podcast) ma che purtroppo avevamo ricevuto leggermente troppo tardi per inserirlo nelle Sentieri Sonori Picks 2016. Si intitola Dead Poets, ed è opera di Dj FastCut, dj e beatmaker sulle scene da una quindicina di anni, membro di GuastaF3st3 ed anche attivo a livello internazionale: "Made cuts for Snoop Dogg, Busta Rhymes, KRS ONE, Ghostface Killah, Raekwon.." Tutto il lavoro, imperniato su riferimenti e campioni da L'attimo fuggente, è ricchissimo di ospiti di valore e prestigio.

Alla fine dello scorso anno è stato annunciato l'arrivo del secondo volume: Dead Poets 2: I Due Ordini è uscito l'11 gennaio per Glory Hole Records e può essere ordinato a questo link. Un'opera ancor più imponente, già solo per i numeri, ben 26 brani ed addirittura 63 MCs, inclusi tanti nomi ben noti dalle nostre parti, come Ice One, Danno, Claver Gold, Murubutu, Moder, Kento, Militant A.. Un lavoro ricchissimo, vario e di grande impatto, splendido manifesto del miglior rap italiano.

 

Sempre il 2 febbraio abbiamo poi accolto proprio uno degli ospiti del disco di Dj FastCut, Murubutu, per presentare Tenebra è la notte ed altri racconti di buio e crepuscoli, uscito il giorno prima per Mandibola Records e Glory Hole Records.

Si tratta del quinto album del rapper emiliano, e del terzo concept: dopo il mare ed il vento, il tema è la notte. "La notte come realtà parallela che trasforma magicamente i luoghi su cui cala mutandone i contorni, i colori ma anche le percezioni, i comportamenti e i sentimenti delle persone che la vivono. La notte come momento di riposo o tormento, ora sogno, ora incubo. Nell’album la notte si fa medium narrativo attraverso cui raccontare fenomeni complessi come la guerra, la solitudine, il lutto ma anche il fascino della natura, l’ispirazione artistica, l’amore."

Le liriche di Murubutu sono come sempre ricche e di forte ispirazione letteraria, e si amalgamano perfettamente con le produzioni, affidate in gran parte a beatmakers della scena hip hop nazionale (incluso lo stesso Dj Fastcut), con il loro suono classico e caldo. Molti gli ospiti, dai soci di sempre (La Kattiveria e Dj T-Robb) e a due talentuose voci femminili (Daniela Galli, Dia), da altri rapper che ben conosciamo (Caparezza, Mezzosangue, Claver Gold, Willie Peyote, Dutch Nazari). ad interventi strumentali di musicisti come Emanuele Reverberi dei nostri recenti ospiti (qui il podcast) Giardini di Mirò. Il risultato è un ottimo lavoro, che vuole essere "una dimostrazione, rivolta soprattutto alle giovani generazioni, di come si possa realizzare musica hip hop senza tralasciare concetti e riferimenti che possano contribuire ad una crescita culturale."



Andremo poi a fine marzo, quando abbiamo avuto il piacere di presentare in anteprima un disco in uscita la settimana seguente, che ha segnato il ritorno di un gruppo che seguiamo dall'esordio.. se non da prima.

Parliamo infatti de La Batteria, band romana che ha esordito nel 2015, ma che è composta da musicisti a noi già ben noti: Emanuele Bultrini alla chitarra, Paolo Pecorelli al basso e Stefano Vicarelli alle tastiere (tutti membri de La Fonderia, che avevamo portato a suonare a Lussemburgo per la prima edizione delle Panoplie Italian Nights, Emanuele anche nostro ospite in veste di cantautore), e David Nerattini, batterista fra gli altri di progetti che passiamo spesso come I.H.C. o La Comitiva. Vi abbiamo presentato il loro omonimo disco di esordio con un'intervista (qui il podcast), e poi non abbiamo avuto dubbi ad includerlo nelle Sentieri Sonori Picks 2015. L’anno seguente è iniziato con l’uscita di un bell’EP in download gratuito, Fegatelli, ed è continuato con la pubblicazione di un nuovo album, il 13 maggio. Si tratta di Tossico Amore, la loro personale reinterpretazione della colonna sonora di Amore Tossico, composta dal Maestro Detto Mariano per il film di culto di Claudio Caligari. Un progetto bello e particolare, che includeva anche la pubblicazione della colonna sonora originale, ancora inedita, e che siamo stati felici ed onorati di presentare in anteprima ospitando David Nerattini (qui il podcast).

Il loro nuovo album, La Batteria II, è uscito il 5 aprile per Penny Records e Goodfellas, ed è stato anticipato da un primo estratto, Largo. Se questo nuovo brano "riprende il discorso dal punto in cui La Batteria l’aveva lasciato alla fine del primo disco, ribadendo la tradizione della musica per immagini del nostro Paese", il disco riserva molte sorprese, in 18 pezzi e 70 minuti, che saranno pubblicato in un doppio vinile gatefold. "Un doppio album nella tradizione del rock classico degli anni ‘70, incurante e in antitesi con le regole del marketing liquido che vorrebbero tutto diluito in singoli dalla durata radiofonica o al massimo EP di pochi brani. Una sfida che La Batteria ha deciso di affrontare ripartendo dalle atmosfere cinematiche del primo album e allargandone i confini, portando alla luce le mille esperienze e i gusti personali dei suoi quattro componenti attraverso un vero e proprio viaggio in cui epoche e generi si fondono nello stile ormai inconfondibile della band romana. Prog-rock, funk, hip-hop, musica classica, elettronica, ritmi latini, italo-disco, psichedelia e hard rock si fondono così in un disco ancora una volta ricco di suggestioni visive."

 


READY TO TUNE IN?!!

11.30/13, su Radio ARA, 102.9 & 105.2 in FM a Lussemburgo, live streaming a questo link, podcast a seguire qui.

Wednesday, August 14, 2019

In onda sabato mattina, riascolteremo le interviste a La Batteria, Dj FastCut & Murubutu

Domani è Ferragosto, molti di voi saranno in vacanza, ad ogni modo sabato non vi faremo mancare il vostro appuntamento con Sentieri Sonori!!
Appuntamento speciale, questa settimana, il quinto dei Sentieri Sonori estivi: come è ormai tradizione, approfittiamo delle settimane estive per proporvi una carrellata di alcune fra le più belle interviste della stagione appena conclusa, lunga, ricca e quanto mai densa di ospiti.

Torneremo in questo caso in primo luogo ad inizio febbraio, quando ci siamo tuffati nel mondo del rap, ospitandone due grandi protagonisti, che sono fra l’altro amici ed hanno collaborato vicendevolmente nei loro nuovi album.

Parleremo in primo luogo del seguito di uno splendido disco pubblicato da Glory Hole Records il 19 dicembre 2016, che abbiamo presentato con un'intervista ad inizio 2017 (qui il podcast) ma che purtroppo avevamo ricevuto leggermente troppo tardi per inserirlo nelle Sentieri Sonori Picks 2016. Si intitola Dead Poets, ed è opera di Dj FastCut, dj e beatmaker sulle scene da una quindicina di anni, membro di GuastaF3st3 ed anche attivo a livello internazionale: "Made cuts for Snoop Dogg, Busta Rhymes, KRS ONE, Ghostface Killah, Raekwon.." Tutto il lavoro, imperniato su riferimenti e campioni da L'attimo fuggente, è ricchissimo di ospiti di valore e prestigio.

Alla fine dello scorso anno è stato annunciato l'arrivo del secondo volume: Dead Poets 2: I Due Ordini è uscito l'11 gennaio per Glory Hole Records e può essere ordinato a questo link. Un'opera ancor più imponente, già solo per i numeri, ben 26 brani ed addirittura 63 MCs, inclusi tanti nomi ben noti dalle nostre parti, come Ice One, Danno, Claver Gold, Murubutu, Moder, Kento, Militant A.. Un lavoro ricchissimo, vario e di grande impatto, splendido manifesto del miglior rap italiano.

 

Sempre il 2 febbraio abbiamo poi accolto proprio uno degli ospiti del disco di Dj FastCut, Murubutu, per presentare Tenebra è la notte ed altri racconti di buio e crepuscoli, uscito il giorno prima per Mandibola Records e Glory Hole Records.

Si tratta del quinto album del rapper emiliano, e del terzo concept: dopo il mare ed il vento, il tema è la notte. "La notte come realtà parallela che trasforma magicamente i luoghi su cui cala mutandone i contorni, i colori ma anche le percezioni, i comportamenti e i sentimenti delle persone che la vivono. La notte come momento di riposo o tormento, ora sogno, ora incubo. Nell’album la notte si fa medium narrativo attraverso cui raccontare fenomeni complessi come la guerra, la solitudine, il lutto ma anche il fascino della natura, l’ispirazione artistica, l’amore."

Le liriche di Murubutu sono come sempre ricche e di forte ispirazione letteraria, e si amalgamano perfettamente con le produzioni, affidate in gran parte a beatmakers della scena hip hop nazionale (incluso lo stesso Dj Fastcut), con il loro suono classico e caldo. Molti gli ospiti, dai soci di sempre (La Kattiveria e Dj T-Robb) e a due talentuose voci femminili (Daniela Galli, Dia), da altri rapper che ben conosciamo (Caparezza, Mezzosangue, Claver Gold, Willie Peyote, Dutch Nazari). ad interventi strumentali di musicisti come Emanuele Reverberi dei nostri recenti ospiti (qui il podcast) Giardini di Mirò. Il risultato è un ottimo lavoro, che vuole essere "una dimostrazione, rivolta soprattutto alle giovani generazioni, di come si possa realizzare musica hip hop senza tralasciare concetti e riferimenti che possano contribuire ad una crescita culturale."



Andremo poi a fine marzo, quando abbiamo avuto il piacere di presentare in anteprima un disco in uscita la settimana seguente, che ha segnato il ritorno di un gruppo che seguiamo dall'esordio.. se non da prima.

Parliamo infatti de La Batteria, band romana che ha esordito nel 2015, ma che è composta da musicisti a noi già ben noti: Emanuele Bultrini alla chitarra, Paolo Pecorelli al basso e Stefano Vicarelli alle tastiere (tutti membri de La Fonderia, che avevamo portato a suonare a Lussemburgo per la prima edizione delle Panoplie Italian Nights, Emanuele anche nostro ospite in veste di cantautore), e David Nerattini, batterista fra gli altri di progetti che passiamo spesso come I.H.C. o La Comitiva. Vi abbiamo presentato il loro omonimo disco di esordio con un'intervista (qui il podcast), e poi non abbiamo avuto dubbi ad includerlo nelle Sentieri Sonori Picks 2015. L’anno seguente è iniziato con l’uscita di un bell’EP in download gratuito, Fegatelli, ed è continuato con la pubblicazione di un nuovo album, il 13 maggio. Si tratta di Tossico Amore, la loro personale reinterpretazione della colonna sonora di Amore Tossico, composta dal Maestro Detto Mariano per il film di culto di Claudio Caligari. Un progetto bello e particolare, che includeva anche la pubblicazione della colonna sonora originale, ancora inedita, e che siamo stati felici ed onorati di presentare in anteprima ospitando David Nerattini (qui il podcast).

Il loro nuovo album, La Batteria II, è uscito il 5 aprile per Penny Records e Goodfellas, ed è stato anticipato da un primo estratto, Largo. Se questo nuovo brano "riprende il discorso dal punto in cui La Batteria l’aveva lasciato alla fine del primo disco, ribadendo la tradizione della musica per immagini del nostro Paese", il disco riserva molte sorprese, in 18 pezzi e 70 minuti, che saranno pubblicato in un doppio vinile gatefold. "Un doppio album nella tradizione del rock classico degli anni ‘70, incurante e in antitesi con le regole del marketing liquido che vorrebbero tutto diluito in singoli dalla durata radiofonica o al massimo EP di pochi brani. Una sfida che La Batteria ha deciso di affrontare ripartendo dalle atmosfere cinematiche del primo album e allargandone i confini, portando alla luce le mille esperienze e i gusti personali dei suoi quattro componenti attraverso un vero e proprio viaggio in cui epoche e generi si fondono nello stile ormai inconfondibile della band romana. Prog-rock, funk, hip-hop, musica classica, elettronica, ritmi latini, italo-disco, psichedelia e hard rock si fondono così in un disco ancora una volta ricco di suggestioni visive."

 


La raccomandazione è la solita: READY TO TUNE IN?!!

Sabato 17 agosto, 11.30/13, su Radio ARA, 102.9 & 105.2 in FM a Lussemburgo, live streaming a questo link, podcast a seguire qui.