Thursday, August 24, 2023

In onda sabato mattina, quinta puntata estiva, riascolteremo le interviste a Fonderia, Comaneci e Daniela Pes!!

Si avvicina il sabato, e con esso il vostro appuntamento con Sentieri Sonori!!

Appuntamento speciale, questa settimana, il quinto dei Sentieri Sonori estivi: come è ormai tradizione, approfittiamo delle settimane estive per proporvi una carrellata di alcune fra le più belle interviste della stagione appena conclusa, lunga, ricca e quanto mai densa di ospiti.
Il 29 aprile abbiamo dedicato una bella intervista al ritorno di una band che seguiamo dai suoi inizi, ed abbiamo anche fatto esibire a Lussemburgo, come headliner della prima edizione delle nostre Panoplie Italian Nights, il festival di due giorni che abbiamo organizzato dal 2007 al 2012.

La Fonderia è "nata a Roma nell’autunno del 1994. Alcuni musicisti si incontravano in uno scantinato per liberarsi in session di improvvisazione totale, senza limiti e senza schemi. Poi alcuni anni di pausa, e a partire dal 2000 l’attività discografica, la produzione di tre album, alcuni cambiamenti nella formazione e tanti concerti. Nel frattempo, attaverso tante esperienze artistiche e professionali, il progetto si è evoluto. L’improvvisazione ha lasciato il posto alla composizione e a partire dalle proprie radici stilistiche - rock, funk, psichedelia, jazz ed elettronica – la band ha costruito un proprio sound originale e contemporaneo, ma sempre fedele allo spirito di libertà degli inizi." Tre splendidi album, l'omonimo esordio del 2002, re>>enter del 2006 e My Grandmother’s Space Suit del 2010, che hanno ottenuto riscontri e riconoscimenti anche per alcuni bei video, li hanno visti collaborare con artisti come Rodolfo Maltese (Banco del Mutuo Soccorso), Marcello Allulli e Pap Yeri Samb (Orchestra di Piazza Vittorio) e Barbara Eramo, e sono stati accompagnati da un'intensa attività live, in Italia ed all'estero, anche per la sonorizzazione dal vivo di film muti, e dalla realizzazione di musiche per cortometraggi, teatro e documentari televisivi.

Negli ultimi anni abbiamo seguito l'attività di tre membri della band con La Batteria, finché ad inizio dicembre un post sulla loro pagina Facebook, celebrando i 20 anni dal primo disco, ha annunciato il loro ritorno sulle scene. Anticipato da qualche singolo pubblicato nelle scorse settimane, il 17 febbraio hanno pubblicato Dinamo, il loro quarto album: "le suggestioni principali vengono dalla scienza, dalla meccanica come dalla biologia: uno scenario dominato dalla tecnologia in cui però caos e irrazionalità si insinuano spezzando la logica e confondendo le prospettive. Il risultato è una musica che nasce a partire da beat imperiosi, poliritmi e strutture articolate, sonorità elettroniche e futuribili, cui però si mescolano echi vintage, come un riff di chitarra blues o un synth che "canta" una dolente melodia anni ’70, così come molte sonorità prese a prestito dagli anni ’80, ma rielaborate in una chiave del tutto originale." Un ottimo lavoro,  ricco e vario, che siamo stati lieti di presentare dando il bentornato ad Emanuele Bultrini, chitarrista della band.


La prima intervista del 3 dicembre è stata dedicata allo splendido nuovo disco di una band che seguiamo ed apprezziamo da una quindicina di anni.

Era infatti il 2005 quando la ravennate Francesca Amati (voce, chitarra e piano elettrico) ha creato i Comaneci, trio autore di due Ep autoprodotti e di un primo album, Volcano, nel 2007. Nel 2009 diventano un duo, che vede Francesca affiancata dal chitarrista (e molto altro) cesenaticense Glauco Salvo, che pubblica gli album You A Lie (2009) e Uh! (2012) e si fa conoscere in tutta Italia e in Europa grazie a un’intensa attività dal vivo e alla partecipazione a varie colonne sonore. Nel 2017 tornano alla formazione a tre, con l'arrivo alla batteria ed alle percussioni di Simone Cavina (Junkfood, Ottone Pesante, Arto..), pubblicando l'anno seguente Rob a Bank, un disco come loro abitudine molto affascinante, "senza dubbio il più complesso, e soprattutto completo, della loro carriera, il più riuscito nel portare avanti questa strana commistione tra melodia, canzone folk e attitudine sperimentale".

Continua questo percorso il loro quinto album, Anguille, uscito il 14 ottobre per Santeria, Wallace e Tannen Records, che "amplia ulteriormente il repertorio di colori della band, grazie al più largo utilizzo di elettronica rudimentale e trattamenti elettroacustici, e alla partecipazione straordinaria di ospiti come Luca Cavina (Calibro 35, Arto), Tim Rutili (Califone) Troy Mytea (Dead Western)." 


Il 22 aprile abbiamo presentato con un'intervista un esordio meraviglioso, proprio nel senso etimologico del termine, un disco che sorprende ed emoziona profondamente.

Si intitola Spira, ed è appunto il primo album di Daniela Pes, artista nata nel cuore della Gallura nel 1992 "con un curriculum di tutto rispetto che include una laurea in Canto Jazz al Conservatorio di Sassari e una borsa di studio ai Seminari Estivi di Nuoro Jazz diretti da Paolo Fresu, che la porta a esibirsi a Time in Jazz e all'Harp Festival di Rio de Janeiro. Completano il quadro il prestigioso premio Andrea Parodi nel 2017 (dove vince il premio della critica, giuria internazionale, miglior musica e miglior arrangiamento) e il premio miglior musica e il premio Nuovoimaie a Musicultura nel 2018."

Da là, è partita ad esplorare sentieri sonori originali, che l'hanno portata a definire un suo linguaggio molto personale, sia dal punto di vista lirico che da quello musicale. Da un lato infatti canta in una lingua che non esiste (ancora), fatta di antiche parole galluresi, frammenti di termini italiani e vocaboli totalmente inventati, dall'altro unisce elettronica e sonorità che potremmo definire arcaiche, in una sorta di "rituale sciamanico celebrato in un remoto e allucinato futuro per evocare nuove divinità ctonie". Questo lavoro, uscito il 14 aprile per Tanca Records, è il frutto di tre anni di lavoro al fianco di un altro artista che amiamo, IOSONOUNCANE, che ha contribuito sia come produttore che come musicista. Il risultato è sorprendente ed emozionante, quanto impossibile da poter classificare o far rientrare in categorie o generi.


La raccomandazione è la solita: READY TO TUNE IN?!
Sabato 26 agosto, 11.30/13, su Radio ARA, 87.8, 102.9 & 105.2 in FM a Lussemburgo, live streaming a questo link, podcast a seguire qui.

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