Torniamo ad occuparci di una band che per noi è stata fra le più belle scoperte dello scorso autunno, con un disco di esordio che ci ha conquistati, al punto da presentarlo prima come cd-tipp e poi con un’intervista (qui il podcast), ed alla fine includerlo fra le Sentieri Sonori Picks 2015.
Si tratta di un trio basato in Italia, ma italiano per due terzi, visto che il cantante e chitarrista, Alejandro Baigorri, è argentino.
Con Luca Guidi alla batteria e Matteo Garattoni al basso ha dato vita nel 2013 a Jarred, the Caveman, pubblicando nel luglio dello stesso anno un primo EP, Back into the sinkin' ship.
Il loro disco di esordio, che vi abbiamo presentato all’epoca in anteprima, si intitola I'm good if yer good, ed è stato pubblicato il 9 ottobre da Stop Records.
Un disco sorprendente, molto ben presentato dalle parole del grande Antonio Gramentieri (Sacri Cuori), che ne ha curato magistralmente mix e post-produzione:
"Roots in senso ampio, senza timore di osare. Poetico e irriverente. Belle canzoni, suonate bene, e una grande voce. Quando uscirà - se gli ascoltatori e la critica "roots e oltre" di questo paese non si sono completamente anestetizzati a forza di ascoltare sempre lo stesso disco e la stessa canzone di qualche yankee espatriato - credo sarà complicato non ascoltarlo, e non usarlo come parametro di come si possa rileggere una poetica, nel 2015, in Italia, con tutta la personalità che serve per non essere solo i parenti poveri di qualcuno famoso. Bravi ragazzi."
Nei giorni scorsi è stato pubblicato un bel video, estratto del loro concerto al Sofar Brescia, per una delle più belle canzoni del disco, Still burning: enjoy!!
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