Tuesday, February 8, 2022

Giovanni Truppi pubblica il video del suo splendido nuovo brano: Tuo padre, mia madre, Lucia

Come potete immaginare, non sono un grande appassionato del Festival di Sanremo, ma non ho mai nascosto di averlo seguito quasi sempre, con rare eccezioni. In primo luogo, perché è una delle rare finestre che apro sul panorama della musica mainstream: la richiudo prontamente, ma uno sguardo lo butto per curiosità. In più, da quando ho lasciato l'Italia, è diventato un annuale rito, che mi porta per una settimana a rituffarmi nel mio Paese, pur con tutti i suoi difetti. Soprattutto, ogni anno trovo qualche canzone che mi piace, facendo a volte delle belle scoperte, o vedendo cantanti che già apprezzavo riuscire ad affermarsi. Perché, al di là di tante critiche che si possono rivolgere a questa manifestazione, anche giustamente, resta una vetrina più unica che rara per chi fa musica. Non sono fra quelli che sperano che gli artisti che amano resti di nicchia, sono anzi ben contento quando possono arrivare al "grande pubblico", in particolare in tempi difficili per chi fa questo mestiere.

Anche quest'anno abbiamo visto su quel palco, fra gli artisti in gara e quelli ospiti della serata dei duetti, alcuni nomi ben noti (ed anche ospitati) dalle nostre parti, ed uno di questi mi ha particolarmente colpito. Parlo di
Giovanni Truppi, cantautore napoletano che negli ultimi dieci anni ha pubblicato cinque album, di cui quattro di inediti, conquistandoci in particolare tre anni fa con Poesia e civiltà, che è stato seguito nel 2020 da 5, un Ep di cinque tracce che raccoglie collaborazioni con Calcutta, Veronica Lucchesi de La Rappresentante di Lista, Niccolò Fabi e Dario Brunori accompagnato da un libro di storie a fumetti. Un ottimo paroliere, che anche dal lato musicale si è sempre distinto per l'originalità delle composizioni, e che l'anno scorso ha scritto anche il suo primo libro, L'avventura (La Nave di Teseo). La settimana scorsa è uscita una bella raccolta intitolata Tutto l'universo, che consigliamo vivamente a chi volesse scoprirlo.

A Sanremo ha portato una splendida canzone, Tuo padre, mia madre, Lucia, scritta con i suoi due più fidati collaboratori, Marco Buccelli e Giovanni Pallotti, insieme a due firme d’eccezione della canzone italiana, Gino De Crescenzo (Pacifico) e Niccolò Contessa (I Cani), e prodotta da Marco Buccelli e Taketo Gohara, con gli archi arrangiati da Stefano Nannii. Un brano toccante, che "parla di scegliersi anche nei momenti difficili della vita e delle relazioni, e approfondisce il modo di vivere un rapporto in età adulta" e che gli è valso due importanti riconoscimenti, il Premio Lunezia e la Targa MEI Artista Indipendente.
Il brano è accompagnato dal video che vi presentiamo oggi, per la regia di Francesco Lettieri, che torna a dirigere un videoclip dopo il successo dei film Ultras e Lovely Boy. "Nel video, Giovanni si ritrova a suonare in un hotel improbabile, in una cena la cui atmosfera ricorda quella del Capodanno anticipato di Fantozzi. La serata piano piano si trasforma, e con lei Giovanni, che si ritrova a condividere con i bizzarri partecipanti qualcosa di magico, tra picchi di euforia e momenti di malinconia, quella che doveva essere una notte dimenticabile, a tratti anche imbarazzante, diventa un momento magico che li unirà per sempre, anche se non si rivedranno mai più." Enjoy!!


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