Monday, March 3, 2025

Moder, nuovo singolo: Tu, la notte e la città (feat. Arianna Pasini)

Apriamo la settimana tornando ad occuparci di un artista che abbiamo già ospitato due volte, la prima più di otto anni fa, in una puntata speciale sul rap, e la seconda poco meno di cinque.

Si tratta di Moder, all'anagrafe Lanfranco Vicari, rapper ravennate sulle scene da più di vent'anni che si è fatto conoscere in primo luogo come membro de Il lato oscuro della costa, di cui faceva parte anche quel Dj Nada che è poi diventato Godblesscomputers. Ha iniziato l'attività da solista con il mixtape Niente da dirti (2011) e l'EP Sottovalutato (2013), e nel novembre del 2016 Glory Hole Records ha pubblicato il suo primo disco "ufficiale", 8 dicembre: un lavoro molto bello, toccante e vario, che ci ha fatto scoprire un artista dall'indubbio talento.

L'anno seguente abbiamo ritrovato le sue rime sulle musiche di Francesco Giampaoli per lo spettacolo Il volo - La ballata dei picchettini prodotto dal Teatro delle Albe, uscito anche in CD, e nel marzo del 2020 è seguito Ci sentiamo poi, album prodotto insieme a Duna (b-boy della storica crew Break The Funk e ingegnere del suono), "sviluppando un lavoro di arrangiamento sulle canzoni attraverso macchine analogiche e post-produzione, per oltrepassare il concetto di Beat e Rap. Il tutto farcito dalla collaborazione di numerosi artisti conosciuti durante il percorso, uno strano collettivo che racchiude il riassunto di una vita a inseguire le parole."

Dopo l'EP Acrobati del 2021, e varie collaborazioni con artisti di valore della scena hip hop italiana, come Claver Gold, Murubutu e DJ Fastcut, lo scorso 28 febbraio ha pubblicato un nuovo singolo, Tu la notte e la città, che vede la partecipazione della cantautrice romagnola Arianna Pasini. Lo presenta così: "Questa storia è legata al fine serata, ossia quel momento che ti costringe a tornare alla realtà, come uno schiaffone inaspettato che prendi dopo una notte da cui ti aspettavi dei regali o solo qualcosa in più. Specialmente in provincia è una situazione imprevedibile perché il paesaggio è spettrale, tutto è chiuso, quindi si viaggia con il pensiero. Un po’ il brano è anche una metafora sulla generazione a cui appartengo, che ha tentato di non crescere mai: questa fine della notte rappresenta anche la fine di un’adolescenza troppo lunga."
Uno splendido brano, che abbiamo incluso in scaletta sabato scorso (qui il podcast) ed ora teniamo a presentare anche qui: enjoy!!


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