Gli Yo Yo Mundi vengono dal Monferrato, la terra di Luigi Tenco, delle canzoni di Paolo Conte, dei racconti di Pavese, Lajolo, Monti e Fenoglio e sono in attività da trentun anni. Sono stati uno dei primi gruppi italiani a utilizzare la fisarmonica al posto della seconda chitarra nel combo rock (ma anche il basso acustico), creando così sonorità originali che via, via si sono trasformate, mantenendo la caratteristica vena folky, ma aprendosi a sempre nuove sonorità e sperimentazioni che brillano sia nei loro dischi e sia nei tanti progetti artistici che li vedono ideatori e protagonisti.
A quattro anni dal precedente Evidenti tracce di felicità, arrivato nella cinquina finale del Premio Tenco per la categoria miglior album, il 27 novembre hanno pubblicato il loro diciannovesimo album, La rivoluzione del battito di ciglia. Un titolo significativo, un ossimoro che ben sintetizza la loro poetica ed il loro impegno, per un album che descrivono così: "ci hanno divisi, non solo per imperare, ma per trattarci, più facilmente, come numeri, come consumatori consumati, come burattini digitalizzati nelle spire di qualche algoritmo. E’ ora di riprenderci il senso della vita, di limitare sempre più questi insostenibili condizionamenti imposti esclusivamente nel nome del profitto e delle - ormai irricevibili - stantie regole di share, oggi non solo ed esclusivamente televisive ma anche e soprattutto "social". E noi, che crediamo nella forza del gruppo, sappiamo bene che non può esistere altra strada di lotta e ribellione che non sia il sogno collettivo."
Uno splendido lavoro, che presenteremo sicuramente in trasmissione, e di cui nell'attesa oggi vi proponiamo il brano di apertura, Ovunque si nasconda, con il video di Ivano A Antonazzo: enjoy!!
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