Parliamo dei Calibro 35, che abbiamo riportato in concerto a Lussemburgo il 19 maggio, ed in particolare di Massimo Martellotta, che nella band suona chitarre e (sempre più spesso) tastiere ed organi vari.
In occasione del suo passaggio a Lussemburgo, lo abbiamo ospitato in trasmissione (qui il podcast) per presentare un progetto particolare, ed ambizioso, che aveva annunciato qualche mese fa su Facebook: "Dovrei tenermelo ancora un po' ma in barba alle strategie che non maneggio molto non ci riesco. Qualche tempo fa ho fatto uscire in digitale tre tracce suonate solo con i sintetizzatori. Quelle tre tracce ora sono diventate sei e l'album completo Sintesi uscirà a breve in vinile. Ed è solo il primo. Il primo di una serie di 5 album del primo progetto a mio nome che si chiama One Man Sessions. 5 Album in vinile - si, cinque (aiuto!) - registrati e suonati in solitaria dal sottoscritto. Ogni album è figlio della mia bulimia musicale e sicuramente di una certa propensione a buttarmi senza rete. Del decidere che tenere le cose nel cassetto non ha senso mai. Sono principalmente dei documenti dell'attività in studio senza filtri, catturati nel momento in cui arriva l'ispirazione. Dai Sintetizzatori al Piano IMpreparato, passando per l'Orchestra di gusto retrò, le esplorazioni sottomarine, la batteria, le chitarre liquide e il groove all'italiana."
Oggi siamo lieti di annunciare l'uscita del terzo volume, atteso per il prossimo 14 settembre e presentato così: "One Man Orchestra è un album orchestrale a tutti gli effetti - concepito con in mente i compositori di musica da flm degli anni ’50, Bernard Hermann su tutti - in cui Martellotta si cimenta nella scrittura per orchestra di stampo retrò, incastonata nel suo mondo con un twist assolutamente personale e attuale. Ogni strumento è suonato e sovrainciso traccia su traccia in tempo reale, compreso il computer, questa volta valido assistente nella simulazione di alcuni dei timbri usati, inteso come uno strumento vero e proprio in mezzo a quelli reali. Archi sontuosi, timpani scoppiettanti, legni sinuosi trovano spazio dialogando con organetti da salotto e percussioni inventate come la carta da musica stessa, strofinata a tenere il tempo su alcuni dei temi. Ancora una volta il compositore ci sorprende e ci spiazza, usando tutte le sue risorse da polistrumentista e mischiando i linguaggi, azzardando in mondi lontanissimi tra loro: con One Man Orchestra siamo ad anni luce dai mondi evocati con Sintesi eppure troviamo sempre un tratto distintivo e riconoscibile che rende coerenti tutti i volumi dell’opera completa. Realizzato, come gli altri volumi, in completa solitudine, l’album rivela una conoscenza della materia musicale a tutto tondo e un gusto spiccato per la melodia. I toni cupi di Oppio ricordano il Morricone più scuro o il Jonny Greenwood dei Radiohead e fanno da contraltare al brano di apertura il Cappotto - un perfetto "titoli di testa" che cita e rielabora da vicino il John Williams da commedia - mentre in episodi più ritmici, e a volte romantici, ritroviamo la passione per l'attuale Jon Brion e le melodie senza tempo. Un album da ascoltare dall’inizio alla fne, seguendo la storia emotiva narrata come quella di un flm, di cui a volte si ha l’impressione di vedere le immagini, attendendo di immergersi negli abissi evocati dal prossimo, e quarto volume, Underwater."
Vi presenteremo questo nuovo lavoro all'uscita, e continueremo a seguire questo splendido progetto, nell'attesa vi riproponiamo il video estratto dal Vol. 2, Risonanza: enjoy!!
Vi presenteremo questo nuovo lavoro all'uscita, e continueremo a seguire questo splendido progetto, nell'attesa vi riproponiamo il video estratto dal Vol. 2, Risonanza: enjoy!!
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