Thursday, July 19, 2018

In onda sabato mattina, riascolteremo le interviste a Stewart Copeland (Gizmodrome), La Band del Brasiliano, Willie Peyote e Colapesce

La settimana sta come sempre volando via, si avvicina il weekend, e con esso il vostro appuntamento con Sentieri Sonori!!
Appuntamento speciale, questa settimana, il primo dei Sentieri Sonori estivi: come è ormai tradizione, approfittiamo delle settimane estive per proporvi una carrellata di alcune fra le più belle interviste della stagione appena conclusa, lunga, ricca e quanto mai densa di ospiti.

Questo sabato inizieremo andando in primo luogo indietro nel tempo, all’inizio della stagione, e più precisamente al 16 settembre, quando abbiamo avuto l'onore, il piacere e l'emozione di dare 
il benvenuto ad una vera leggenda mondiale, un musicista entrato fra l'altro nel 2003 nella Rock and Roll Hall of Fame, che in carriera ha venduto più di 60 milioni di dischi e vinto 5 Grammy Awards.


Parliamo di Stewart Copeland, noto ai più come batterista di The Police, ma che dallo scioglimento della band ha esplorato il mondo della musica in tante direzioni, e che ci presenterà il suo nuovo progetto. Sotto la sigla Gizmodrome lo troviamo in compagnia di altri tre grandi nomi: alla chitarra Adrian Belew (King Crimson, David Bowie, Frank Zappa, Talking Heads), al basso Mark King (Level 42) ed alle tastiere l'italiano Vittorio Cosma, membro fra l'altro di un altro “supergruppo” di cui vi abbiamo parlato qualche mese fa, i Deproducers.

Un progetto nato in Italia, dalla collaborazione di lunga data fra Copeland e Cosma, e per una volta non da scambi di file a distanza, ma proprio da session in sala, come racconta King: “Stewart texted me and asked if I fancied joining him and some of his friends in a studio in Milan, and next thing, I’m banging out basslines to his ferocious beats with Mr. Adrian Belew bouncing sounds off the walls that I never heard before, and Vittorio who somehow always pulls it all together. That is Gizmodrome!”
Il risultato è uno splendido lavoro, vario e divertente, che abbiamo presentato con una bella intervista a Stewart ed anche come cd-tipp di Radio ARA.

 

Il nostro viaggio nel tempo ci porterà poi al 28 ottobre, quando abbiamo accolto un gruppo che abbiamo scoperto in colpevole ritardo solo nello scorso autunno, per il loro secondo disco, che ci ha conquistati.


La Band del Brasiliano è un ensemble di musicisti toscani con alle spalle collaborazioni molto diverse tra loro (Dilatazione, Paolo Benvegnù, Ulan Bator, Bluebeaters), appositamente riunito per la colonna sonora dell'omonimo film del collettivo John Snellinberg (2010), con il quale condivide alcuni membri. Dal 2011 hanno cominciato, per gioco, ad esibirsi dal vivo. In formazione big band tra gli 8 e i 12 elementi hanno suonato in tutta Italia, dividendo il palco, tra gli altri, con Baustelle e Calibro 35.
Nel 2013 hanno esordito con Vol. 1, ed il 27 ottobre scorso Cinedelic Records ha pubblicato Vol. 2: si attinge di nuovo alla tradizione retrò easy listening, funk e sexy all’italiana, ma questo nuovo lavoro presenta più pezzi cantati (Davide Arnetoli e Serena Altavilla, già con Solki, Mariposa, Calibro 35) e più brani originali rispetto al primo, con il contributo di archi, percussioni e di una sezione fiati completa.

Un disco che ha tre anime: quella beat, smaccatamente retrò nell’approccio musicale e testuale, quella romantica, legata a temi di passione e gelosia, e quella fra funk ed erotismo, come nel singolo che vi abbiamo già proposto, Ti voglio (Vanoni/New Trolls), brano italiano di discomusic preferito dalla band.

 


Torneremo poi indietro giusto di due settimane, al 14 ottobre, quando abbiamo ospitato  un artista torinese che è stato più volte nelle nostre scalette negli ultimi anni.

Si fa chiamare Willie Peyote, all’anagrafe Guglielmo Bruno, e per definirlo ci piace citare ciò che scrive di sé sui profili social: “nichilista, torinese e disoccupato, perché dire cantautore fa subito Festa dell’Unità e dire rapper fa subito bimbominkia.”
Lo abbiamo scoperto per il suo ultimo album, Educazione sabauda, uscito nel novembre 2015, che proseguiva il discorso iniziato con Manuale del giovane nichilista e Non è il mio genere, il genere umano. Un lavoro che pareva in effetti collocarsi fra rap e cantautorato, che non si affidava molto alle basi sintetiche, ma era stato anzi quasi interamente arrangiato e suonato da musicisti in carne ed ossa a partire dai beat di Frank Sativa, Kavah e Dj Koma e che anche dal lato delle liriche non deludeva, con rime molto ricche e significative, condite spesso da una buona dose di sana e sottile ironia.

Va nella stessa direzione il nuovo capitolo di questa bella storia, uscito il 6 ottobre ed intitolato La sindrome di Tôret. Uno splendido album, che conferma il suo grande talento, con "un sound e una forma lirica che vanno da Battisti a Bruno Martino, passando dal nuovo cantautorato pop e prendendo spunto dalla narrazione tipica della stand-up comedy e della satira: irriverente, ironico e mai convenzionale, si discosta dal diffuso stereotipo del rapper riuscendo a conquistare anche le platee più difficili."

 


Chiuderemo infine il nostro viaggio nel tempo andando al 4 novembre, quando abbiamo dato il bentornato a quello che per noi (e non solo) è uno dei personaggi più interessanti della musica italiana degli anni '10.

Parliamo di Lorenzo Urciullo, aka Colapesce, cui avevamo anche dedicato una trasmissione monografica (qui il podcast) tre anni fa, all'uscita del suo ultimo Egomostro, dopo averlo già ospitato per il suo esordio.
Siamo stati molto felici quando è stata annunciata l'uscita di un suo nuovo lavoro, e la curiosità è ulteriormente aumentata quando abbiamo scoperto che vede la collaborazione di Fabio Rondanini alla batteria ed Iosonouncane e Mario Conte, che hanno suonato, arrangiato e co-prodotto con Colapesce tutto il disco, registrato e mixato da Giacomo Fiorenza e masterizzato da Andrea Suriani.

L'album si intitola Infedele, è stato pubblicato a fine ottobre da 42Records, ed ha pienamente mantenuto le attese. Un disco volutamente breve, ma allo stesso tempo molto ricco e vario, con cui l'artista siciliano come al solito spariglia le carte, e sorprende, pur mantenendo quello che è ormai il suo inconfondibile stile.

 


La raccomandazione è la solita: READY TO TUNE IN?!!
Sabato 21 agosto, 11.30/13, su Radio ARA, 102.9 & 105.2 in FM a Lussemburgo, live streaming a questo link, podcast a seguire qui.

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