Per la quinta puntata della ventisettesima stagione vi proporremo una scaletta interamente incentrata sui cantautori, ma non per questo meno varia del solito. Avremo il piacere di accogliere due graditi ospiti, ed ascolteremo e parleremo di Brunori Sas, Alberto Bianco, Giancarlo Frigieri, Lenzi Giancursi, Mirkoeilcane, Marta dell'Anno e Lazzaro.
Venendo agli ospiti, il primo sarà un artista siciliano, nato però a Reggio Calabria, già nelle nostre scalette più di dieci anni fa.
Venendo agli ospiti, il primo sarà un artista siciliano, nato però a Reggio Calabria, già nelle nostre scalette più di dieci anni fa.
Adriano Modica aveva esordito nel 2003 con l'EP Iano e le musiche originali per lo spettacolo teatrale Ingranaggi, per poi pubblicare tra il 2007 e il 2012 la "Trilogia dei Materiali", tre album (Annanna, Il Fantasma ha Paura e La sedia) legati tra di loro da un filo conduttore: un viaggio attraverso le fasi di infanzia, adolescenza ed età adulta alle quali vengono associate rispettivamente la stoffa, la pietra e il legno. Alle tante collaborazioni musicali, fra cui citiamo Marco Parente, Enrico Gabrielli, Jennifer Gentle, Mimes of Wine e Parto delle Nuvole Pesanti, si è aggiunta una carriera di attore per il cinema (Tre metri sopra il cielo e Ho voglia di te) e per la televisione (Distretto di polizia 2, Un medico in famiglia 3, Io ti salverò..). Fra il 2018 ed il 2019 ha pubblicato in free download una serie di singoli, scrivendo, dirigendo e montando i videoclip.
Lo abbiamo ritrovato prima dell'estate con un nuovo singolo, La memoria dell'acqua, prima anticipazione del suo quarto album, uscito il 3 novembre per The Prisoner Records. Scritto, arrangiato, prodotto e registrato da Adriano, Aqua è un disco "fortemente ispirato alla scuola dei cantautori italiani quali Tenco, Battisti, Dalla e Battiato e contaminato da suggestioni che spaziano dal tropicalismo brasiliano degli anni ‘60 alla musica elettronica contemporanea, passando attraverso la psichedelia di Beatles e Pink Floyd; la forma predominante è quella sintetica e diretta della canzone pop, in cui tematiche complesse vengono affrontate in modo semplice quasi come se a guidare l’ascoltatore attraverso questo viaggio fosse lo sguardo di un bambino affascinato più dalle domande che dalle risposte."
Un accurato lavoro di artigianato musicale, impreziosito dagli arrangiamenti di archi di Enrico Gabrielli, imperniato su tema che presenta così: "L'acqua ha portato la vita sulla terra ferma; eravamo in acqua in nostro padre, siamo arrivati con l'acqua a nostra madre, siamo stati in acqua nel grembo materno e siamo composti di acqua per il 70%, esattamente come la superficie della Terra. E' anche attraverso l'acqua che il corpo si esprime ed è attraverso di esso che si esprime il nostro mondo interiore con lacrime, saliva, sudore, sangue e sperma. L'acqua nutre, lava, purifica, distrugge, benedice, dona la vita e se la riprende, ridisegna i confini del mondo mettendoli in comunicazione tra di loro ed in tutto questo è trasparente, tu ci puoi guardare e specchiarti ma contemporaneamente vedere oltre."
Saremo poi lieti di dare il bentornato ad un artista che abbiamo ospitato cinque anni fa, ma che era stato già molte volte nelle nostre scalette per i suoi album da solista ed anche per i due lavori dei Todo Modo, band che aveva creato con Giorgio Prette e Xabier Iriondo.
Chitarrista, cantante e compositore, Paolo Saporiti propone "un cantautorato in cui domina l’attenzione per i dettagli e la profondità dei testi. La sua voce calda, graffiante ed evocativa si interseca perfettamente con gli arpeggi costruiti dalla chitarra baritona acustica." A tre anni dal suo precedente album, il 23 marzo 2018 ha pubblicato Acini, il suo ottavo disco: uno splendido album, intenso ed affascinante, che metteva da parte le sperimentazioni dei precedenti lavori per focalizzarsi sulla forma canzone, con talento ed eleganza. Siamo stati lieti di presentarlo con una bella intervista (qui il podcast), e due anni dopo vi abbiamo proposto la testimonianza del relativo tour, Acini live trio, disco dal vivo con Alberto N.A. Turra alla chitarra elettrica e Lucio Sagone alla batteria.
Entrambi sono ancora con lui per il suo nuovo album, La mia falsa identità, pubblicato il 25 ottobre da OrangeHomeRecords, che il cantautore milanese definisce "definitivo" per svariate ragioni: la mole di lavoro, i tempi di realizzazione, i contributi artistici e l’impegno economico profusi. La sua chitarra acustica e la sua voce questa volta incontrano le orchestrazioni e l’elettronica cinematica ed emozionale, con la scrittura del violoncellista Stefano Cabrera (GnuQuartet, Gnus Cello) e del produttore Raffaele Abbate, dando vita ad "un lavoro discografico maturo, ispirato a un concetto di fondo lasco magari, sfaccettato e multiforme, ma proprio per questo estremamente contemporaneo: la confusione, la molteplicità e l’incontro/scontro delle identità, dopo la caduta degli ideali, degli dei e dei muri, non è mai stata tanto evidente come oggi."
Ben venti brani suddivisi in due capitoli, Lo sfratto e La Zattera, per un lavoro che definiremmo emozionante e emozionato, che l'autore racconta così: "La mia falsa identità potrebbe rappresentare tanto la fine del percorso intrapreso fino a ora, quanto un nuovo inizio. Un punto di svolta sicuro nella visione e nella proposta di me stesso. Ci arrivo a 50 anni, con un cammino importante alle spalle, e dopo la pandemia. Ho voluto unire aspetti autobiografici, più o meno evidenti, vissuti introspettivi e punti di vista poetici sul sociale, sul mondo e sulla vita stessa, ma la mia cifra rimane comunque un insieme di fantasia, di sogno e di rielaborazione del lutto, di ricerca della felicità, tramite l’assunzione della sofferenza e della musica come compagna di crescita essenziale e metafora per la vita."
READY TO TUNE IN?!
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