Per la quarta puntata della ventisettesima stagione avremo il piacere di accogliere due graditi ospiti, e vi proporremo una scaletta densa di novità particolarmente importanti. Ascolteremo e parleremo infatti di La Crus, Subsonica, Colapesce & Dimartino, Motta, Non Voglio Che Clara, Paolo Saporiti, Any Other, James Jonathan Clancy e C'mon Tigre.
Venendo agli ospiti, daremo in primo luogo il bentornato ad un'artista nata e cresciuta in Italia, ma vissuta per molti anni all'estero, già con noi due anni fa (qui il podcast) per il suo precedente lavoro.
Si chiama Marta Del Grandi ed è "una cantautrice eclettica che raccoglie influenze vicine e lontane per creare uno stile originale, fusione di generi: partita dal jazz, ora percorre il suo viaggio, unico e inesplorato." Ha studiato canto jazz al Conservatorio Giuseppe Verdi di Milano ed a quello di Gent, diplomandosi ed impegnandosi in vari gruppi e progetti. Ha visitato la Cina, e si è stabilita in Nepal, dove ha insegnato al Conservatorio di Jazz di Kathmandu, prima di tornare in Italia, riportando a casa le influenze e le ispirazioni che aveva assorbito. Il 5 novembre 2021 Fire Records ha pubblicato il primo lavoro a suo nome, Until We Fossilize: un disco molto interessante ed originale, moderno ed ancestrale allo stesso tempo, di cui ha curato anche la produzione, con l'incoraggiamento di Shahzad Ismaily (Laurie Anderson e Lou Reed, John Zorn, Bonnie Prince Billy), che ha registrato batterie e synth ed anche mixato l'album a Brooklyn.
Qualche mese fa abbiamo parlato di lei anche per un bel singolo, Cospiro, insieme ai Casino Royale cui si è anche unita dal vivo, e dopo qualche singolo lo scorso 20 ottobre Fire Records ha fatto uscire il suo nuovo disco, Selva. Un lavoro concepito, scritto e registrato durante i lunghi tour e viaggi di Marta e tra le sue residenze di Berlino, Germania, e Gand, Belgio, co-prodotto da Bert Vliegen (Sophia, Whispering Sons) e registrato con un quartetto di musicisti che collaborano attivamente con lei ormai dal 2015. Un disco molto affascinante, "il suo lavoro più intricato e scintillante, una raffinata suite devozionale di pop astuto che scorre senza sforzo, unendo complessità emotiva, arrangiamenti organici divini con un finale fantascientifico. 12 canzoni di pop etereo, tentacolare, vivido e immenso."
Fra le Sentieri Sonori Picks 2022, i nostri dischi preferiti dell'anno scorso cui abbiamo dedicato come sempre le due puntate a cavallo di capodanno, c'era il disco di esordio di una giovane ed interessante band.
Si chiamano Leatherette, e si presentano come "cinque ragazzi timidi che a volte scendono dal palco e prendono a pugni la gente". Si sono formati a Bologna come trio, ma provengono da altre città, e si sono conosciuti online. A Michele (voce e chitarra), Marco (basso) e Francesco (batteria) nel 2019 si sono aggiunti Andrea, alla seconda chitarra, e Jacopo, "il cui sassofono conduce lo stordimento generale verso direzioni inaspettate. Potreste associarli ad affini e focosi spiriti post-punk della fiorente scena internazionale come Shame o Squid, oppure a sfrenati rumoristi 90s quali Unwound o Hoover, o ancora a urlanti no waver della specie di James Chance." Dopo un primo EP, Mixed Waste, inciso durante il lockdown, il 14 ottobre 2022 Bronson Recordings ha pubblicato il loro primo album, intitolato Fiesta: un ottimo lavoro, dalla grande energia ed impatto, che sorprende per varietà e personalità, ed è stato apprezzato anche da Iggy Pop sulla BBC.
Qualche singolo uscito nelle scorse settimane ha anticipato il loro nuovo disco, Small talk, che è stato pubblicato ieri, 3 novembre, sempre da Bronson Recordings. Un lavoro ancor più vario e convincente del precedente, che "vanta alcune delle canzoni pop più sfacciate della band, sebbene si tratti di un pop abilmente contorto, acutamente perverso e pronto ad esplodere quando meno te lo aspetti. Ma contiene anche alcune delle tracce più impegnative e libere da compromessi che il gruppo abbia mai scritto, un violento oscillare tra frastuono e melodia, un cocktail che si fa più coinvolgente ad ogni ascolto." Registrato da altri due artisti che ben conosciamo, Andrea Cola (Sunday Morning) e Bruno Dorella (Ronin, Bachi da Pietra..), l'album è stato mixato a Bristol da Chris Fullard (Idles) e masterizzato a Portland, presso il leggendario Telegraph Audio Mastering, da Adam Gonsalves.
La raccomandazione è la solita: READY TO TUNE IN?!
11.30/13, su Radio ARA, 87.8, 102.9 & 105.2 in FM a Lussemburgo, live streaming a questo link, podcast a seguire qui.
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