L’ultima intervista era stata con quello che non è solo uno dei più grandi rapper italiani, ma proprio uno di coloro che hanno “inventato” il rap in italiano, a partire dall’esperienza di Onda Rossa Posse. Ci riferiamo a Militant A di Assalti Frontali, ed è proprio di loro che vogliamo parlarvi anche stamani, proponendovi il loro nuovo ed inedito singolo, Piazza Indipendenza: ad un anno dall’uscita di Mille Gruppi Avanzano, il loro nono album, questo brano apre una nuova stagione del gruppo che annuncia l’intenzione di far uscire singoli inediti a breve scadenza per i prossimi mesi, come si usava alle origini, a volte in versione mixtape (come questo), a volte con produzioni proprie.
La base del pezzo è un classico dell’hip hop, mixato da Bonnot, con pianoforte e synth addizionali suonati da un musicista che conosciamo bene, Stefano Vicarelli de La batteria, già sul palco del d:qliq con La Fonderia, per la prima edizione delle Panoplie Italian Nights. Il testo ricorda un recente e triste episodio di cronaca italiana, come racconta il comunicato stampa: "Fine agosto, caldo bollente, Militant A è su una spiaggia come milioni di italiani a prendere il sole e godersi il mare, il caldo feroce ricorda Mogadiscio, Addis Abeba, culle della civiltà e dell’umanità, in quel momento a Roma, a Piazza Indipendenza, viene sgomberato un palazzo con 400 persone, rifugiati etiopi, eritrei, somali, che convivono pacificamente da tre anni e hanno conquistato lo “ius soli” da soli. La battaglia dura alcuni giorni, i celerini caricano con gli idranti e la nota frase “spezzategli un braccio”. Gli occupanti rispondono con la loro dignità, anche i bambini e le bambine sono pronte a difendere le loro cartelle e il loro primo giorno a scuola. Avvenimenti di cui si discute ovunque, nei giornali, in strada, in spiaggia. Il testo racconta com’è percepito lo sgombero a cento chilometri di distanza, un dialogo in spiaggia tra persone che erano vicine e diventano lontane, un rapper, uno spazzino, un tassista, compagni per un pezzo di strada, all’improvviso diventano ostili per quello che sta succedendo poi si riavvicinano, viviamo un tempo dove gli avvenimenti cruenti si susseguono, a volte siamo uniti, altre divisi e le divisioni ci attraversano trasversalmente. Emerge nella canzone quanto sia importante un edificio occupato come quello di Piazza Indipendenza (che porta nel suo nome un destino), anche per chi ne ha paura e lo insulta senza conoscerlo veramente. E’ importante rompere le catene e non solo quelle dei cancelli… anche quelle mentali. Questa canzone è uno storytelling rap, una poesia che in alcuni tratti diventa un manifesto delle occupazioni e va oltre il singolo episodio. Rompere le catene è importante… non solo quelle dei cancelli (anche quelle mentali)."
Uno splendido brano, che conferma gli Assalti Frontali come una delle realtà più longeve ma anche vitali del rap italiano: enjoy!!
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