Si tratta dell'esordio da solista di un artista attivo già da parecchi anni, fondatore e direttore della Classica Orchestra Afrobeat, nelle nostre scalette un anno e mezzo fa per un altro progetto interessante, Cucoma Combo. Si chiama Marco Zanotti, ed "ha approfittato della pandemia per tornare su vecchi materiali tenuti nel cassetto e per realizzarne di nuovi, in una chiave più intima e informale rispetto al lavoro corale e articolato che caratterizza le uscite dell'Orchestra (il cui quarto album arriverà quest'estate, dopo 3 anni di pausa e 10 anni dall'esordio su Fela Kuti). Si è dunque guardato dentro e indietro, mettendo in atto e trasferendo in musica la pratica della riflessione. Ed è proprio così che si chiama il disco: Re-flexio. Si tratta di un doppio vinile 10" in edizione limitata, con packaging e artwork strettamente organici all'intera operazione. Ad ogni copia verrà infatti abbinata una delle 64 opere originali realizzate da Gaia Carboni: lastre d'alluminio recuperate all'interno di isole ecologiche e sulla cui superficie, segnata e corrosa dal tempo e dagli agenti atmosferici, l'artista è intervenuta con delle micro incisioni per far emergere le figure, immaginarie o immaginate, ipotetiche o abbozzate, che vi vedeva. Come per Zanotti, un lavoro ispirato alla pratica del recupero e attraversato da uno sguardo riflessivo, quello che coglie le cose da angolazioni e sotto luci di volta in volta diverse e può dunque fungere da antidoto a visioni assolutistiche e dogmatiche. Mosso da queste premesse estetiche e politiche, Re-flexio resta un album molto personale e autobiografico, frutto della sedimentazione di idee, bozze sonore e field recordings raccolti nel corso degli ultimi 6 anni tra il mondo e la campagna sotto casa (dal Brasile al Mozambico, dalla Colombia al Kenya, dallo Zimbabwe a Chiesuola di Russi, paese nel quale è cresciuta anche la Carboni). Zanotti fa quasi tutto da sé, abbandonando la batteria a favore di vari tipi di mbira, un handpan, percussioni bizzarre e spesso autocostruite, un kamalen'goni ("l'arpa del giovane") e scampoli di elettronica povera. Permea l'opera un mood omogeneo, delicato e lieve, che tale resta anche nei brani in cui la tavolozza si arricchisce dei contributi di collaboratori vecchi e nuovi."
Il risultato è un disco molto bello, affascinante e godibile, che vi presentiamo con il video di Socrate, realizzato dallo stesso Marco. La particolarità del brano è che è stato suonato con una zucca, da lui coltivata e seccata, cui aveva applicato quattro corde di nylon, e che è durata un paio d'ore, giusto il tempo della registrazione: enjoy!!
Il risultato è un disco molto bello, affascinante e godibile, che vi presentiamo con il video di Socrate, realizzato dallo stesso Marco. La particolarità del brano è che è stato suonato con una zucca, da lui coltivata e seccata, cui aveva applicato quattro corde di nylon, e che è durata un paio d'ore, giusto il tempo della registrazione: enjoy!!
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