Friday, March 5, 2021

Domani esce Re-flexio, il primo disco solista di Marco Zanotti

Chiudiamo la settimana del blog, e ci lanciamo verso il weekend, presentando un bel disco in uscita per Brutture Moderne giusto domani, quando ne parleremo anche in trasmissione, come annunciato.

Si tratta dell'esordio da solista di un artista attivo già da parecchi anni, fondatore e direttore della Classica Orchestra Afrobeat, nelle nostre scalette un anno e mezzo fa per un altro progetto interessante, Cucoma Combo. Si chiama Marco Zanotti, ed "ha approfittato della pandemia per tornare su vecchi materiali tenuti nel cassetto e per realizzarne di nuovi, in una chiave più intima e informale rispetto al lavoro corale e articolato che caratterizza le uscite dell'Orchestra (il cui quarto album arriverà quest'estate, dopo 3 anni di pausa e 10 anni dall'esordio su Fela Kuti). Si è dunque guardato dentro e indietro, mettendo in atto e trasferendo in musica la pratica della riflessione. Ed è proprio così che si chiama il disco: Re-flexio. Si tratta di un doppio vinile 10" in edizione limitata, con packaging e artwork strettamente organici all'intera operazione. Ad ogni copia verrà infatti abbinata una delle 64 opere originali realizzate da Gaia Carboni: lastre d'alluminio recuperate all'interno di isole ecologiche e sulla cui superficie, segnata e corrosa dal tempo e dagli agenti atmosferici, l'artista è intervenuta con delle micro incisioni per far emergere le figure, immaginarie o immaginate, ipotetiche o abbozzate, che vi vedeva. Come per Zanotti, un lavoro ispirato alla pratica del recupero e attraversato da uno sguardo riflessivo, quello che coglie le cose da angolazioni e sotto luci di volta in volta diverse e può dunque fungere da antidoto a visioni assolutistiche e dogmatiche. Mosso da queste premesse estetiche e politiche, Re-flexio resta un album molto personale e autobiografico, frutto della sedimentazione di idee, bozze sonore e field recordings raccolti nel corso degli ultimi 6 anni tra il mondo e la campagna sotto casa (dal Brasile al Mozambico, dalla Colombia al Kenya, dallo Zimbabwe a Chiesuola di Russi, paese nel quale è cresciuta anche la Carboni). Zanotti fa quasi tutto da sé, abbandonando la batteria a favore di vari tipi di mbira, un handpan, percussioni bizzarre e spesso autocostruite, un kamalen'goni ("l'arpa del giovane") e scampoli di elettronica povera. Permea l'opera un mood omogeneo, delicato e lieve, che tale resta anche nei brani in cui la tavolozza si arricchisce dei contributi di collaboratori vecchi e nuovi."

Il risultato è un disco molto bello, affascinante e godibile, che vi presentiamo con il video di Socrate, realizzato dallo stesso Marco. La particolarità del brano è che è stato suonato con una zucca, da lui coltivata e seccata, cui aveva applicato quattro corde di nylon, e che è durata un paio d'ore, giusto il tempo della registrazione: enjoy!!


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