Ad inizio gennaio siamo stati lieti di ospitare (qui il podcast) un gruppo storico della canzone d’autore e del rock-folk italiano.
Gli Yo Yo Mundi vengono dal Monferrato, la terra di Luigi Tenco, delle canzoni di Paolo Conte, dei racconti di Pavese, Lajolo, Monti e Fenoglio e sono in attività da trentun anni. Sono stati uno dei primi gruppi italiani a utilizzare la fisarmonica al posto della seconda chitarra nel combo rock (ma anche il basso acustico), creando così sonorità originali che via, via si sono trasformate, mantenendo la caratteristica vena folky, ma aprendosi a sempre nuove sonorità e sperimentazioni che brillano sia nei loro dischi e sia nei tanti progetti artistici che li vedono ideatori e protagonisti.
A quattro anni dal precedente Evidenti tracce di felicità, arrivato nella cinquina finale del Premio Tenco per la categoria miglior album, il 27 novembre hanno pubblicato il loro diciannovesimo album, La rivoluzione del battito di ciglia. Un titolo significativo, un ossimoro che ben sintetizza la loro poetica ed il loro impegno, per un album che descrivono così: "ci hanno divisi, non solo per imperare, ma per trattarci, più facilmente, come numeri, come consumatori consumati, come burattini digitalizzati nelle spire di qualche algoritmo. E’ ora di riprenderci il senso della vita, di limitare sempre più questi insostenibili condizionamenti imposti esclusivamente nel nome del profitto e delle - ormai irricevibili - stantie regole di share, oggi non solo ed esclusivamente televisive ma anche e soprattutto "social". E noi, che crediamo nella forza del gruppo, sappiamo bene che non può esistere altra strada di lotta e ribellione che non sia il sogno collettivo."
Torniamo a parlarne per presentare il nuovo singolo, Il respiro dell'universo, ed il video realizzato da Ivano A. Antonazzo su un’idea del frontman della band, Paolo Enrico Archetti Maestri, che ha coinvolto l’artista Virginia Vivi Benzi, esperta di body painting. "Dei novelli Eva e Adamo, interpretati da Virginia Vivi Benzi e Alessandro Granero, scaturiti da un incastro di note, (ri)dipingono il mondo in punta di dita. Si incontrano, si scoprono, si incantano, si respirano e, poco alla volta, si conquistano e si amano, fino a fondersi e a diventare un’unica creatura di foglia, d’acqua, di cielo, di stelle. È un passaggio di memoria che rievoca la creazione, fatta di sguardi, di movimenti, di sfioramenti, di battiti di ciglia e di gesti compiuti, dagli altri per gli altri, che intrecciano le trame di un mondo nuovo possibile. La natura, il sogno e il pulviscolo di stelle germogliano anche sul volto degli Yo Yo Mundi, che dal basso, rivolti verso le due creature, cantano la meraviglia di questa spontanea (ri)costruzione dell’ordine delle cose. E respirano in sincronia con l’universo. In questo tempo tremendo in cui, gli abbracci e l’intimità dei corpi ci è negata, in questo mondo dove, letteralmente, manca il respiro, questa canzone è speranza, voglia di futuro, auspicio di guarigione, ma anche una presa di posizione contro l’ingordigia del profitto che sta uccidendo il pianeta e mettendo a rischio il futuro di ognuno di noi e delle generazioni a venire." Enjoy!!
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