Saturday, November 10, 2018

Volwo, un anno fa usciva Dieci viaggi veloci

Questo pomeriggio vogliamo celebrare l'anniversario dell'uscita di uno splendido disco, che ha segnato il ritorno del primo progetto di un musicista cui siamo legati in modo particolare, artisticamente come umanamente.

Dopo tre splendidi dischi come Atleticodefina (che lo portarono a calcare il palco del d:qliq per due concerti Panoplie), Pasquale De Fina ha ridato vita ai Volwo, con cui aveva esordito nel 2002 con Viva Vittoria. Un progetto (ed un album) che avrebbe sicuramente meritato una maggiore attenzione, il cui ritorno nasce dalla sua nuova collaborazione con Roberto Romano (fiati, percussioni e loop), già suo compagno all'epoca, e si è allargata ad altri musicisti ben noti dalle nostre parti. Citiamo fra gli altri Giorgio Prette (Afterhours, Todo Modo, ed alla batteria nei primi due dischi di Atleticodefina), Giorgio Baldi (storico chitarrista di Max Gazzè, qui al basso) ed Alex Marcheschi (batterista di Ritmo Tribale prima, NoGuru poi). Ospiti alle voci, due altri cantautori a noi cari, Paolo Benvegnù e Luca Gemma, e due voci femminili, Rachele Bastreghi dei Baustelle e la giovane Ylenia Lucisano.

Il risultato è un album che si intitola Dieci viaggi veloci ed è stato pubblicato da Viceversa Records esattamente un anno fa, il 10 novembre 2017: "Dieci canzoni che trattano di emigrazione, del viaggiare, del lasciare, del tornare, dell’amore, della speranza, del lavoro, della passione. Ogni vita un viaggio, ogni viaggio una vita. Il tutto concentrato in un disco intenso, violento e morbido al contempo, un disco che urla e sussurra senza distogliere lo sguardo da un orizzonte che forse non è poi così lontano." Un lavoro molto bello, sincero ed emozionante, che abbiamo presentato con una bella intervista a Pasquale (qui il podcast).
Ne celebriamo l'anniversario con il video del primo singolo, Milano immaginazione (feat. Paolo Benvegnù), in una particolare versione che permette di ruotare l'angolo di visione a 360 gradi, volendo anche con un visore. Il regista Francesco Leitner Portolesi ha infatti "usato una tecnica nuovissima che prevede l’uso di una macchina da presa VR360 in definizione 4K. Niente uso di dolly, una semplice steady innovativa che porta a una ridefinizione delle tecniche di produzione e post": enjoy!!

 

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