Friday, April 15, 2016

Primo video dallo splendido disco di Krano: Mi e ti!!

La prossima settimana avremo il piacere di ospitare l'autore di uno dei dischi più emozionanti e sorprendenti usciti negli ultimi mesi.. o anni?
Una scoperta che mi aveva lasciato senza fiato, come vi avevo immediatamente raccontato in un post.

Un disco molto particolare sin dal fatto che è stato pubblicato una settimana fa.. ma è stato registrato nel 2012!
Si intitola Requiescat in Plavem, ed è opera di Krano, musicista veneto ex Vermillon Sands, ora impegnato con La Piramide di Sangue e collaboratore dei Movie Star Junkies, che quattro anni fa si isolò per un periodo nelle colline di Valdobbiadene, portando con sé strumenti ed un registratore a bobine ad 8 tracce.
Il suo obiettivo, rendere omaggio alla sua regione natale, anche riscoprendo il suo dialetto, e portandolo al di fuori dei territori nei quali era sempre stato confinato.

Il risultato è un disco assolutamente sorprendente, che unisce storie ambientate intorno al Piave, cantate appunto in dialetto, a mondi musicali che rimandano piuttosto alla musica americana, che il comunicato presenta molto bene così: "a lone rider singing about loss, love, money and friendhsip".

Chitarre acustiche e fuzzy, armonica, piano, basso e batteria creano sentieri sonori assolutamente magici, fra blues, folk, psichedelia e tanto altro, che possono far pensare a Neil Young o Randy Newman, ma anche ai Meat Puppets o Brian Wilson.

Vi abbiamo già proposto in trasmissione il primo brano, Mi e ti, per il quale è stato pubblicato nei giorni scorsi quello che non si può nemmeno definire un video, quanto piuttosto un corto, per la regia di Samuele Gottardello.
Un esempio mirabile di come le immagini possono unirsi ad un brano, sette minuti che lascio presentare alle parole del regista: enjoy!!

"Mi E Ti has been ringing in my ears since 2012, when Krano played it for me the first time. It's music that came to me and just never really left me, it just started translating instantly into a river of confused images that slowly worked their way into sense. For this reason when I was asked to work on this video, I naturally thought about setting it in the Piave and Monte Grappa area, stage for the 1915-1918 war. This is where the image of a soldier trying to escape the horrors of war came to me, a deserter, a soldier who, with a gesture - finally - of courage, decides to escape from the madness of a massacre. I always liked defectors and have for a long time wanted to tell the First World War in my own way, without the hero's rhetoric and sacrifice for their country. Without the myth of the river Piave "stopping the foreigners." Instead it represents what, in my opinion, was the first World War for those who participated in it: their suffering, the senselessness, loss and sadness. The dreams and shattered love. (...) I am sure that all soldiers of all wars and nationalities, sooner or later, wanted to be at home, away from the horrors, from the senseless madness, from decisions taken for them by nations and politicians. Even if just with their mind, even just for once, I'm sure that they have fled, have deserted the terrible reality that surrounded them. This is what my video is about."



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