Lucio Leoni alterna infatti brani parlati, recitati o rappati ad altri cantati, su ambientazioni sonore molto varie, che vanno dalla musica popolare, all'elettronica o al rock, il tutto con liriche di indubbio valore. Lo abbiamo scoperto per il suo secondo disco, originale e significativo fin dal titolo, Lorem Ipsum, che altro non è che l'inizio del testo segnaposto nei modelli dei programmi di impaginazione. Ve lo avevamo presentato con un'intervista (qui il podcast) e lo avevamo senza dubbio alcuno inserito nelle nostre Sentieri Sonori Picks 2015. Gli abbiamo dato il bentornato nel novembre 2017 (qui il podcast) per il successivo Il lupo cattivo, finito anch'esso nelle Picks 2017, che ha confermato la peculiarità di questo artista, come le sue grandi doti.
Il suo nuovo lavoro si intitola Dove sei, un disco doppio pubblicato da Black Candy in due diverse uscite nel corso dell’anno, la prima parte lo scorso 8 maggio e la seconda il prossimo 15 ottobre. "Non ci sono punti interrogativi né esclamativi in questo titolo, che pure li vorrebbe. Dove sei è un dato di fatto e ognuno di noi lo sa per sé, forse. Non è una domanda, tantomeno un imperativo, piuttosto una presa di coscienza nonostante non sia facile né scontato capire dove si è, perché il dove non è uno spazio solo fisico ma anche temporale e anzi, a dirla tutta, forse non è neanche uno spazio. Alcuni passaggi dell’esistenza sono più difficili di altri: uno in particolare nell’arco di una vita, quello che porta alla presa di coscienza dell’essere adulti. L’accettazione di se stessi e il rifiuto, il contatto e la distanza tra "quello che avrei voluto essere" e "quello che sono oggi" a volte spaventa, immobilizza, ma continua a porre domande. Ed è questa la vera urgenza che spinge questo disco: continuare a chiedere, a chiedersi, a cercarsi senza per forza la necessità di trovarsi, almeno non in un dato luogo o in un dato momento."
Uno splendido lavoro, originale, intenso e profondo, che segna la definitiva maturazione di questo talentuoso ed eclettico artista, e di quello che abbiamo definito il teatro canzone del nuovo millennio. Oggi abbiamo il piacere di presentare la prima anticipazione della seconda parte, uno splendido brano realizzato con i Mokadelic: "Nastro Magnetico è una sceneggiatura nata per essere detta, raccontata, musicata, un pò cantata. È una sceneggiatura però e la sua natura è quella di essere raccontata per immagini. Zero immagina e realizza un videoclip, che poi è un corto metraggio anomalo per una canzone anomala. Re-interpreta la sceneggiatura, la riscrive e concede un altro livello di racconto. Una video cassetta maledetta, una storia d’amore e il tempo che non è una linea retta, mai." Enjoy!!
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