Sunday, June 15, 2025

A Bad Day live @ Festival delle Parole

Nella trasmissione del primo marzo (qui il podcast) abbiamo presentato fra l'altro un disco molto particolare, nato dalla collaborazione di due artisti che ben conosciamo, entrambi già nostri ospiti.

Egle Sommacal è stato con noi nel dicembre 2014 come solista, è noto soprattutto come chitarrista dei Massimo Volume, ma ha suonato anche con Detriti, Ulan Bator, WuMing 2, Pierpaolo Capovilla e i Cattivi Maestri, collaborato con la coreografa Simona Bertozzi e composto musiche per il cinema.
Sara Ardizzoni suona da qualche anno al suo fianco nei Massimo Volume, è stata con noi nell'ottobre 2022 come solista, sotto il moniker Dagger Moth con cui ha inciso 3 album, ed ha suonato con Cesare Basile e Caminanti, Mats Gustafsson Fire Orchestra, Marc Ribot, Joe Lally (Fugazi), Philippe Petit, Deb Goog (My bloody Valentine), Giorgio Canali.

Lo scorso 21 gennaio hanno pubblicato Flawed, album di esordio di A Bad Day, progetto di musica strumentale che ci pare giusto lasciar presentare dalle loro parole: "Chitarristi di formazione non accademica entrambi, abbiamo varie esperienze musicali alle spalle e un comune interesse verso ambiti sonori non necessariamente associati alla chitarra elettrica, territori che abbiamo cercato di esplorare anche sfruttando le possibilità timbriche offerte dall’uso dell’effettistica. Abbiamo evitato l’utilizzo di loop, computer, sample elettronici per non rischiare di vincolare la composizione entro limiti armonici o di tempo e per darci la possibilità di una riproduzione meno artefatta nelle esecuzioni live. Nel disco - così come dal vivo - non sono inoltre presenti sovraincisioni o particolari artifici di produzione, si possono ascoltare due linee di chitarra e solo a queste due voci è affidata la creazione di paesaggi sonori multiformi.
Flawed, imperfetto, è il titolo della raccolta dei nostri brani. Misurarsi con l’imperfezione, giocare con i nostri limiti, anche nei mezzi a disposizione, è il modus operandi che ci accompagna dall’inizio dei nostri percorsi artistici e da sempre è stato un importante stimolo creativo. Non è nostra intenzione dotare le tracce di un significato ultimo, sono semplicemente dei suoni disposti nel tempo su qualcosa che convenzionalmente chiamiamo silenzio, niente di più, niente di meno. Inevitabilmente questi suoni comunicano anche il nostro rapporto con la contemporaneità, una reazione emotiva, una sensazione, imperfetta, flawed."


Un lavoro molto affascinante, che vi invitiamo a scoprire nella versione live, con il video della loro esibizione al Grisù 451 - Festival delle Parole, lo scorso 13 aprile a Ferrara: enjoy!!


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