Monday, April 30, 2018

Makai, primo singolo e video dall'album di esordio: Clara

Anche questo pomeriggio vogliamo parlarvi di un bell'album di esordio, e pure in questo caso sarà uno dei prossimi ospiti della trasmissione.

Makai è il moniker dietro cui si nasconde Dario Tatoli, producer, sound designer e polistrumentista pugliese, già nei Flowers or Razorwire. Un "processo in divenire iniziato nel 2010 e in costante evoluzione. Un vortice di dicotomie irrisolte e irrisolvibili, alla ricerca di una perfezione che è un sogno dentro le palette dei suoni e nella stretta griglia della forma canzone. Un labor limae continuo volto a vestire le canzoni di abiti nuovi, fatto di tagli e revisioni, riscritture e sovraincisioni, che si concretizza nel 2016 nell’EP Hands."

Dopo un tour che lo ha portato su numerosi palchi italiani fino a quello dello Sziget Festival di Budapest, il 20 aprile ha pubblicato con INRI/Metatron The Comfort Zone, il suo primo lavoro sulla lunga distanza: "un album che fa delle contraddizioni e contaminazioni il suo tratto distintivo, che crea una dialettica tra momenti contrari in una sintesi di geometrie techno e strumentali onirici, di spensieratezza e malinconia."
Un progetto ed un disco molto interessanti ed affascinanti, che riescono a definire un universo sonoro ricco e variegato: "fitte trame di suoni, parole e stati d'animo, un sapiente e ricercato equilibrio tra elettronica di stampo nordico e cantautorato intimista dal sapore più morbido e mediterraneo."

Non è del resto casuale il titolo, come spiega lo stesso artista: "detesto il concetto di comfort zone e detesto l’idea di non rischiare, di non spingersi oltre, di non provare. Volevo scappare, giocare con i suoni e sentirmi profondamente libero di interpretare dei brani in maniera differente."
Operazione del tutto riuscita, che come dicevamo saremo lieti di presentarvi nelle prossime settimane con un'intervista. Nell'attesa, vi proponiamo il bel video del primo singolo estratto dal disco, intitolato Clara: enjoy!!




Starship 9, pubblicato venerdì l'album di esordio

In questo lunedì che sa di festa, in cui molti staranno facendo ponte, vogliamo iniziare a parlarvi di un esordio particolarmente interessante, che vi presenteremo presto anche con un'intervista.

Si tratta del primo omonimo album dei romani Starship 9, ovvero Ernesto Cornetta e Fabio Fraschini, musicisti ed amici che da sempre condividono esperienze in studio e dal vivo, ed avevano pubblicato l'anno scorso un primo EP intitolato Stelvio, in omaggio al Maestro Cipriani.
Il loro debutto sulla lunga distanza è uscito il 27 aprile per la Cinevox Record, la storica label di culto per gli appassionati di colonne sonore che può vantare in catalogo autori come Ennio Morricone, Nicola Piovani, Riz Ortolani e Goblin.

Siamo in effetti su sentieri sonori che partono dall'estetica cinematica retrò, fonte di ispirazione anche di band come Calibro 35 (in concerto a Lussemburgo il 19 maggio!) o La Batteria, per andare però in direzioni diverse, che si tingono del pop del nuovo millennio, riecheggiando band come Air o Zero7.
Un sound che nasce dalla "combinazione tra il loro stile personale e l’ispirazione derivante dalla comune passione per i temi e le melodie delle più oscure musiche da film dall’anima easy listening. Sonorità synthpop retrofuturistiche, ricerca della melodia, sofisticate atmosfere cinematiche condensate nelle aperture strumentali, arrangiamenti stratificati e sobrie sperimentazioni psichedeliche, trovano spazio nel disco in una originale miscela sonora senza riferimenti temporali."

Un lavoro molto curato ed affascinante, che potete ascoltare qui sotto via Spotify, e che come detto vi presenteremo molto presto ospitandoli in trasmissione.
Nell'attesa, vi proponiamo il video della title-track del primo EP, presente anche nell'album come bonus-track: enjoy!!







Sunday, April 29, 2018

Colapesce in concerto @ Radio2 Live

Come ogni domenica, vogliamo proporvi il video di un concerto integrale, ed in questo caso si tratta di una recente esibizione radiofonica di un artista che amiamo molto.

Parliamo di Colapesce, che siamo stati felici di riaccogliere in trasmissione ad inizio novembre (qui il podcast), dopo averlo già ospitato nell'agosto 2012 per il suo esordio da solista ed avergli poi dedicato una trasmissione monografica (qui il podcast) poco meno di tre anni fa, all'uscita del suo ultimo Egomostro.
Questa volta abbiamo parlato di Infedele, il suo nuovo album pubblicato come sempre da 42Records, che vede la collaborazione di Fabio Rondanini alla batteria ed Iosonouncane e Mario Conte, che hanno suonato, arrangiato e co-prodotto con Colapesce tutto il disco, registrato e mixato da Giacomo Fiorenza e masterizzato da Andrea Suriani. Un lavoro volutamente breve, ma allo stesso tempo molto ricco e vario, con cui l'artista siciliano come al solito spariglia le carte, e sorprende, pur mantenendo quello che è ormai il suo inconfondibile stile.

Non meno sorprendente è il tour che lo sta portando in giro per l'Italia, "uno spettacolo unico e visionario dal forte impianto teatrale e carico di suggestioni, proprio come questo suo terzo disco. Un modo per annullare le distanze e rompere la consuetudine, proseguendo il suo viaggio sui palchi di tutta Italia, accompagnato dalla ‘Infedele Orchestra’, band di sei elementi che comprende Adele Nigro degli Any Other alla chitarra, sax tenore e seconda voce, Andrea Gobbi al basso e ai cori, Giannicola Maccarinelli (JoyCut) alla batteria, Mario Conte alle tastiere, programming e cori e Gaetano Santoro al sax baritono."
Uno spettacolo che venerdì 30 marzo si è svolto negli storici studi di Via Asiago in Roma, inframezzato (come sempre a Radio2 Liveda parti di intervista al bravo e simpatico artista siciliano: enjoy!!



Saturday, April 28, 2018

Generic Animal, demo del primo brano del progetto: Broncio

Questo pomeriggio siamo felici di tornare a parlare di quello che è senza dubbio uno dei dischi più sorprendenti ed originali che abbiamo ricevuto negli ultimi tempi, debutto solista di un giovane artista già in attività da qualche anno.

Si fa chiamare Generic Animal, all'anagrafe Luca Galizia, cantante dei Leute, band basata a Milano il cui album di esordio del 2016 è stato pubblicato da Legno, etichetta dei Fine Before You Came, spesso presenti nelle nostre scalette ed anche nelle Sentieri Sonori Picks 2017. Proprio il loro cantante, Iacopo Lietti, ha stimolato Luca ha lavorare per la prima volta su testi in italiano: "mi ha mandato un testo e io gli ho mandato una demo. whatsapp e garage band. siamo andati avanti così per un paio di mesi. abbiam fatto 11 pezzi. nel disco ce ne sono 8. non che non ci piacciano i 3 tenuti fuori. a un certo punto faremo uscire anche loro."

L'album è stato pubblicato il 19 gennaio da La Tempesta, vede la collaborazione di Adele Nigro e Marco Giudici (ben conosciuti dalle nostre parti per Any Other ed Halfalib) e di Birthh, ed è stato mixato e masterizzato da Andrea Suriani.
Un lavoro come dicevamo molto bello ed originale, ben definito dal suo autore: "per quanto storto abbiamo l’impressione che si tratti di un disco pop senza ritornelli. con degli arrangiamenti dal gusto barocco/medievale a tratti folk a tratti soul. e anche un po’ hip hop. senza rime e tutto suonato con la chitarra classica di mia mamma."
Ve lo abbiamo presentato ad inizio febbraio con una bella intervista (qui il podcast), ed oggi vi proponiamo una curiosità, pubblicata giusto ieri, il demo del primo brano del progetto, Broncio: enjoy!!




In onda fra poco, tornano i Radioracconti!!

È arrivato il weekend, pronti come ogni sabato a seguirci su nuovi Sentieri Sonori?

Appuntamento speciale, questa settimana, quello con lo spazio mensile che ha debuttato a fine 2015, segnando il grande ritorno di Raf, che ha creato e condotto Sentieri Sonori per 12 anni, fino al 2010, quando si è (ri)trasferito per cinque anni nella sua Roma. Tornato a Lussemburgo, ha pensato ad un nuovo progetto da inserire nella grande "casa" della nostra trasmissione, coinvolgendo l'amico Jacopo: ecco nati i Radioracconti di Sentieri Sonori, che vanno in onda una volta al mese, riunendo canzoni, racconti ed ospiti intorno ad un tema.



Curiosi di sapere quale sarà il tema di questa puntata?
Per scoprirlo, la raccomandazione è la solita: READY TO TUNE IN?!!
11.30/13, su Radio ARA, 102.9 & 105.2 in FM a Lussemburgo, live streaming a questo link, podcast a seguire qui.

Friday, April 27, 2018

Cesare Basile nuovamente in tour con I Caminanti verso il Primavera Sound di Barcellona

Riceviamo e pubblichiamo, con gioia, un bell'annuncio che riguarda un artista che amiamo molto, ed abbiamo più volte ospitato in trasmissione e portato in concerto a Lussemburgo, il grande Cesare Basile.

"Reduce da tour in solo lungo tutta la penisola ecco nuovamente Cesare Basile, questa volta accompagnato da I Caminanti in gran completo per delle nuove date Italiane di avvicendamento all’evento clou del Primavera Sound di Barcellona Spagna.

Cesare Basile (Catania, Sicilia 7.2.64) è senz’altro uno dei più autorevoli e innovativi autori italiani degli ultimi decenni. Durante il corso della sua trentennale carriera è riuscito a creare un linguaggio “Blues” unico ed originale, arrivando ad utilizzare come idioma un dialetto siciliano arcaico e profondo attraverso il quale viene rappresentata l’afflizione delle umane genti e il grido di dolore di un popolo derubato della propria dignità e della propria autodeterminazione. I temi più cari a Basile trattano storie di amore ed anarchia volte a raccontare i vinti e i miserabili, attingendo da certa musica africana la giusta ispirazione e creando un filo conduttore che lega la lingua siciliana, il dolore degli sconfitti e degli oppressi e l’Africa, da tutti considerata la culla della civiltà umana. La Sicilia come il Delta del Mississippi e Basile come un novello Skip James o Robert Johnson. Il tutto corroborato dalla sua irrinunciabile attitudine rock che abbraccia a piene mani la musica popolare siciliana, il folk , il blues e a modo suo il punk. Alan Lomax avrebbe fatto carte false per incontrarlo. L’impegno musicale non è separato da quello politico e civile, ben presente nei suoi testi, ma anche nel manifestare pubblicamente aderendo ad attività decisive quali l’occupazione del Teatro Coppola di Catania nel 2011, tutt’oggi punto di aggregazione e incontro imprescindibile per il tessuto culturale cittadino.

Negli anni Cesare Basile è stato artefice di ben 11 album che gli hanno garantito una credibilità ed un prestigio tale da portarlo ben due volte a vincere la Targa Tenco, il riconoscimento italiano più prestigioso ed ambito per la nuova musica d’autore e cantautorale. Moltissime sono le collaborazioni internazionali che dipingono la lunga carriera di Cesare Basile. Da John Parish, produttore artistico di suoi 3 album in italiano, a Robert Fisher dei Willard Grant Conspiracy, da Hugo Race a John Bonnar (Dead Can Dance) a Stef Kamil Carlens, tutti più volte impegnati con Basile nella produzione dei suoi album e in progetti speciali come Songs With Other Strangers, live ensemble nata dalla volontà di un gruppo di amici musicisti / songwriters. Oltre agli stessi Basile e Parish i SWOS sono anche Manuel Agnelli degli Afterhours, Hugo Race (ex Bad Seeds, ora True Spirits / Sepiatone), Marta Collica (Sepiatone), Stef Kamil Carlens (ex dEUS, ora leader dei belgi Zita Swoon), Jean-Marc Butty (P.J. Harvey- Venus), Giorgia Poli (Scisma).

L’ultimo album di Basile, U Fujutu su nesci chi fa, pubblicato da Urtovox a febbraio 2017 e candidato alle Targhe Tenco 2017, è un mantra mediterraneo narrato in lingua siciliana, fatto di blues, di rock e di musica africana, di brani ipnotici spesso basati su uno solo accordo, di polifonie vocali e di controcanti femminili, di ossessive poliritmie percussive."

Un album fantastico, che vi abbiamo presentato con una nuova intervista (qui il podcast) e che abbiamo incluso come i precedenti nelle Sentieri Sonori Picks dell'anno. Chi ci segue dall'Italia o dalla Spagna non perda l'occasione di vederlo sul palco con questa splendida formazione: enjoy!!


Low Standards, High Fives, terzo singolo e video dal nuovo album: Slow Dancers in a Rush Hour

Oggi torniamo ad occuparci di un'interessante novità che vi abbiamo presentato due settimane fa in trasmissione con un'intervista (qui il podcast).

Si tratta di un album uscito il 31 marzo per la label inglese Engineer Records ed intitolato Are we doing the best we can? È l'esordio sulla lunga distanza dei Low Standards, High Fives, band nata nel 2012 nel torinese con "l'intento di fondere la passione per l'emo di fine/inizio secolo (Texas Is The Reason, Mineral, Christie Front Drive, American Football) con ascolti e influenze personali, senza porsi alcun vincolo di genere, con la certezza di essere fuori moda e allo stesso modo con il desiderio di scrivere canzoni che durino più di un'estate."

Debuttano nel 2013 con un primo EP, Revolushhh, cui ne segue un secondo due anni dopo, Enough, che vede la collaborazione di Garrett Klahn, voce dei Texas Is The Reason, con cui dividono il palco più volte.

Sempre nel 2015, la formazione cambia e passa a quella attuale con tre chitarre, con la quale inizia a lavorare a questo primo album, registrato alla fine dell'anno scorso: "ad eccezione di Remember Me e Crazy Boy, già comparse negli EP e qui riproposte con un nuovo arrangiamento, le canzoni che compongono il disco sono totalmente frutto del percorso intrapreso con la nuova formazione: tre chitarre sono molte, quindi è stato essenziale lavorare per sottrazione. Anche la sezione ritmica cerca di tessere un groove che non sia cervellotico ma nemmeno scontato, che sia funzionale anche se ricercato. A livello di produzione l’intento principale è stato subito chiaro: che il disco fosse molto onesto e sapesse trasmettere il suono live della band."

Il risultato è un ottimo lavoro, che siamo stati lieti di presentarvi ospitando la band. Quest'oggi vi proponiamo il video del terzo singolo, Slow dancers in a rush hour, realizzato da uno dei membri della band, Ame Ray, a partire da filmati girati nel 1964 nella British Columbia (Canada): enjoy!!





Thursday, April 26, 2018

In onda sabato mattina, tornano i Radioracconti!!

La settimana sta come sempre volando via, si avvicina il weekend, e con esso il vostro appuntamento con Sentieri Sonori!!

Appuntamento speciale, questa settimana, quello con lo spazio mensile che ha debuttato a fine 2015, segnando il grande ritorno di Raf, che ha creato e condotto Sentieri Sonori per 12 anni, fino al 2010, quando si è (ri)trasferito per cinque anni nella sua Roma. Tornato a Lussemburgo, ha pensato ad un nuovo progetto da inserire nella grande "casa" della nostra trasmissione, coinvolgendo l'amico Jacopo: ecco nati i Radioracconti di Sentieri Sonori, che vanno in onda una volta al mese, riunendo canzoni, racconti ed ospiti intorno ad un tema.


Curiosi di sapere quale sarà il tema di questa puntata?
Per scoprirlo, la raccomandazione è la solita: READY TO TUNE IN?!!
Sabato 28 aprile, 11.30/13, su Radio ARA, 102.9 & 105.2 in FM a Lussemburgo, live streaming a questo link, podcast a seguire qui.

Danilo Ruggero, splendido esordio: In realtà è solo paura

Questo pomeriggio vogliamo tornare a parlarvi di un giovane cantautore che ci ha molto colpiti con il suo EP di esordio, che vi abbiamo presentato sabato scorso in trasmissione (qui il podcast).

Danilo Ruggero, classe '91, è nato e cresciuto a Pantelleria ma vive a Roma da 5 anni. Inizia a scrivere poesie all'età di 12 anni e durante l'adolescenza si esibisce in alcuni spettacoli musicali e scrive le sue prime canzoni. Arrivato a Roma, inizia un percorso di concerti nei piccoli club, incontri con produttori, e viene selezionato tra gli studenti di Officina delle Arti Pier Paolo Pasolini, percorso di alta formazione creato dalla Regione Lazio per giovani artisti. Partecipa con buoni riscontri a premi e rassegne, ed anche al laboratorio Impara a Nuotare, coordinato dal nostro caro Filippo Gatti, con docenti d'eccezione come Francesco Bianconi, Riccardo Sinigallia, Francesco Motta, Francesco Di Bella e Giorgio Canali.

Un percorso che è sfociato lo scorso 9 aprile nella pubblicazione del suo EP di esordio, intitolato In realtà è solo paura, perché come lui stesso spiega: “non è l'amore, né la sofferenza, né la felicità e neanche l'ingiustizia sociale a portarmi a scrivere canzoni. In realtà è solo paura". La paura è proprio il fil rouge che lega tutti i cinque brani, in una sorta di declinazione delle nostre paure: quella "di affrontare qualcosa per cui non si è preparati, quella in cui il nostro mondo si trova immerso, quella di guardarsi allo specchio e far pace con se stesso, quella di non sentirci in grado di dare un taglio al nostro passato, quella di capire e relazionarci con chi amiamo. Ma anche la paura di sentirci soli."
Un disco di grande valore, cinque ottimi brani vestiti in modo vario, dal folk al cantautorato, dal pop al rock, con testi in parte in italiano ed in parte in siciliano. Una voce bella ed intensa li interpreta con trasporto, ed il risultato è un lavoro che ci ha sinceramente colpiti ed emozionati.

Per invitarti a scoprirlo, vi presentiamo non uno ma ben tre video. Il primo è una versione in solo acustico di Lo Spazio @ Pop Up Live Session, mentre il secondo è stato realizzato per I figli dei figli degli altri per il Premio Fabrizio De Andrè 2017, di cui è attualmente tra i finalisti. Il terzo è una registrazione amatoriale, ma è anche il nostro brano preferito, che vi abbiamo fatto ascoltare sabato, Damo foco ai pinsera, live @ Beba do Samba: enjoy!!





Wednesday, April 25, 2018

No metal in this battle, opening band for Calibro 35 @ Rotondes: Trust a bear live session

As announced, ten years after their very first concert, we have organised the comeback to Luxembourg of Italian super cult combo CALIBRO 35!!
Do not miss the occasion to enjoy this great Saturday night of music, at Rotondes, on Saturday, May 19thhere the FB eventpre-sales are already online here.

The complete line-up of the night includes two support DJs, KustonBeater & LeGenco, and a really good opening band, one of the most interesting new acts of Luxembourg, already opening for Calibro 35 KulturFabrik show of October 2015.
No Metal in this Battle is an afro post-punk quartet with a wide range of influences, from "deep down Nigerian afro-beat to post-rock and math-rock, mixed to a punk attitude. Their live shows always turn into a spiritual and powerful sharing experience with their audience."
After two EPs and lots of concerts throughout Europe, including an invitation at Primavera Sound Festival, they have published in October 2017 their first album, Paprika.

You can start discovering them on stage with these three nice videos, recently published, of their Trust a bear Live Session: enjoy!!





Tuesday, April 24, 2018

Doro Gjat, secondo disco da solista: Orizzonti verticali

Questo pomeriggio torniamo a parlare di un artista che abbiamo scoperto di recente e vi abbiamo presentato sabato scorso, nel corso del collegamento con Trieste, anzi Chiarbola, con The Russos (qui il podcast).

Si fa chiamare Doro Gjat (gatto in friulano) ed è un rapper e cantautore carnico già voce dei Carnicats, band che aveva scelto questo nome perché all'epoca erano quattro gatti ad ascoltare rap in zona, come ci raccontavano Elisa e Ricky.
Orizzonti verticali è il secondo album da solista, uscito venerdì scorso, 20 aprile. "L’artista friulano con questo disco fa un passo tanto deciso quanto naturale che lo porta proprio in quel territorio, sempre più chiacchierato, condiviso tra hip hop e cantautorato. Il valore aggiunto di questa evoluzione è metterla in atto con il punto di vista di chi vive lontano dai grandi centri urbani. Il titolo, infatti, è la prima chiave per entrare in questo nuovo album di Doro Gjat: se da un lato rappresenta letteralmente l’orizzonte che lo circonda, la verticalità delle montagne, dall’altro è una metafora per definire delle prospettive inusuali…
La produzione musicale del disco è stata concepita da Doro Gjat insieme a tre producer hip hop, Davare, Kappah e Railster, e perfezionata coinvolgendo il collettivo di musicisti che accompagna l’artista friulano nelle date dal vivo fin dal 2015, anno di uscita del precedente disco, Vai fradi. Questo connubio è andato a rafforzare l’identità musicale di un disco in cui il rap si fonde ad archi e chitarre o in cui, per esempio, vari parti melodiche convivono con beat hip hop che hanno anche qualche tratto elettronico. Tra gli ospiti ci sono il rapper e cantautore Dutch Nazari, la voce soul svizzera Maqs Rossi, il coro gospel FVG gospel choir, o ancora due artisti conterranei di Doro Gjat che (come fa lui in alcuni passaggi) cantano in lingua friulana, Dek ill Ceesa (altro membro dei Carnicats) e il cantautore Lino Straulino. "

Un lavoro molto bello, vario ed interessante, che vi invitiamo a scoprire proponendovi i video dei primi due singoli, Aprile (feat. Francesca L. Rossi) e Blu (feat. 
FVG gospel choir), nonché come promesso in trasmissione quello che ci aveva fatto scoprire questo artista, la scorsa estate. Si tratta di uno splendido duetto con la grande Joss Stone, ospite sul suo brano Zenit nella magica location dei Laghi di Fusine: enjoy!!




Assalti Frontali, nuovo singolo e video: Fino all'alba

Ad inizio dicembre 2016 vi abbiamo proposto una puntata speciale (qui il podcast), completamente dedicata al rap, ed incentrata su tre uscite molto interessanti.

L’ultima intervista era stata con quello che non è solo uno dei più grandi rapper italiani, ma proprio uno di coloro che hanno “inventato” il rap in italiano, a partire dall’esperienza di Onda Rossa Posse. Ci riferiamo a Militant A di Assalti Frontali, ed è proprio di loro che vogliamo parlarvi anche stamani, proponendovi il video del loro nuovo ed inedito singolo: ad un anno e mezzo dall’uscita di Mille Gruppi Avanzano, il loro nono album, il gruppo ha annunciato l’intenzione di far uscire singoli inediti a breve scadenza per i prossimi mesi, come si usava alle origini, a volte in versione mixtape, a volte con produzioni proprie.

A novembre vi abbiamo presentato Piazza Indipendenza, oggi è il turno di Fino all'alba, e del video che lo accompagna, 
per la regia di Valerio Nicolosi.
"Girato all’atelier Esc di Via dei Volsci nel quartiere San Lorenzo di Roma, è un omaggio alla poesia. Cuore e orecchio prestati al suo ascolto, nonostante la frenesia, la superficialità e l’alienazione della quotidianità. Un inno alla musica: quel battito di poesia che si manifesta come veicolo di sentimenti collettivi e strumento di aggregazione, regalandoci quei momenti che vorremmo vivere fino in fondo. Fino all’alba." Enjoy!!




Monday, April 23, 2018

Marti, video live: King Of the Minibar @ LaClaque

Questo pomeriggio siamo lieti di tornare ad occuparci di un artista che abbiamo ospitato un anno fa, e del suo affascinante ultimo disco.

Stiamo parlando di Marti, progetto musicale che fa capo ad Andrea Bruschi, cantautore e attore genovese trapiantato a Berlino.
Risale ormai a dieci anni fa il suo disco di esordio, Unmade beds, che ci venne segnalato dai suoi produttori artistici, Paolo Benvegnù ed Andrea Franchi. Un ottimo lavoro, che ci fece scoprire questo talentuoso artista, la sua voce profonda e la sua musica, notturna ed affascinante, e che fu seguito nel 2010 da Better Mistakes, album registrato ad Amsterdam e prodotto da Bob Rose.

Il suo terzo disco è uscito il 3 febbraio 2017 per Cassavetes Connection e si intitola King of the minibar, un omaggio a "colui che si siede sempre in un angolo, che entra solo per un pelo nell’inquadratura delle nostre giornate, delle nostre vite. Il brano, come l'intero album, ha un dna fortemente internazionale: è stato infatti concepito a Berlino, affinato a Vienna e Praga, registrato tra Londra, Berlino e la Liguria con la produzione artistica di James Cook e l’ausilio in studio dei musicisti Simone Maggi e Claudia Natili."

Ve lo abbiamo presentato con una bella intervista ad Andrea (qui il podcast), e lo abbiamo poi incluso nelle Sentieri Sonori Picks, la nostra selezione dei dischi dell'anno cui abbiamo dedicato come tradizione le due trasmissioni a cavallo di Capodanno.
Oggi torniamo a parlarne per proporvi un bel video live della title-track, estratto del concerto del novembre scorso a La Claque: enjoy!!



Eugenio in Via Di Gioia, nuovo singolo e video: Selezione Naturale (feat. Willie Peyote)

Apriamo la settimana tornando a parlare di una giovanissima band che avevamo scoperto e presentato tre anni e mezzo fa, per il loro album di esordio.

Stiamo parlando degli Eugenio in Via di Gioia, che avevano pubblicato a fine 2014 Lorenzo Federici, debutto molto interessante che, nonostante la loro giovane età (erano poco più che ventenni) creava un universo musicale e lirico a tratti un po' acerbo ma già molto ben definito, originale quanto tradizionale, mescolando folk e swing, musica da strada (dove hanno iniziato come buskers) e da balera, storia della musica italiana (Buscaglione, Gaber, Jannacci) e nu-folk inglese degli ultimi anni.
Il tutto condito da una ricca dose di ironia, quella che li aveva portati anche a dedicare il titolo del disco all'unico componente della band che non compare nel nome della stessa (gli altri sono Eugenio Cesaro, Emanuele Via e Paolo Di Gioia).

Il loro secondo album si intitola Tutti su per terra, è stato pubblicato da Libellula/Audioglobe il 14 aprile 2017, e ne conferma le qualità, mostrando anche una ulteriore crescita e maturazione del progetto. Torniamo a parlare di loro per presentarvi il nuovo singolo estratto dal disco, Selezione naturaleche vede la partecipazione di un altro artista torinese che amiamo molto ed abbiamo ospitato sei mesi fa (qui il podcast), Willie PeyoteÈ una collaborazione nata in maniera del tutto spontanea, in sala prove, come racconta la band stessa: “Un giorno è venuto a sentirci provare mentre stavamo ultimando le canzoni di Tutti su per terra. A un certo punto abbiamo iniziato a suonare questa canzone che era l’unica a cui mancava ancora una strofa e in cui si citavano i rapper. Così, quasi per sfidarlo, gli abbiamo detto che avrebbe potuto scriverla lui. Willie ha preso la cosa seriamente. Due giorni dopo si è ripresentato in sala prove con il testo finito e appena ha eseguito la sua parte ce ne siamo innamorati.” Aggiunge Willie Peyote: “Forse proprio arrivando da mondi così lontani, siamo riusciti a tirare fuori questo brano che fa il giro su se stesso almeno tre volte, per smascherare certi pregiudizi e un certo tipo di buonismo di facciata, che prende in giro i rapper come stereotipo del bad boy ma anche i bravi ragazzi che in fondo certe volte sono davvero degli sfigati. Prende in giro tutti noi che ci nascondiamo dietro le nostre debolezze.”
"Il video del brano è diretto dal giovane videomaker Giorgio Blanco e, come la canzone, tratta il tema del bullismo ma si spinge un passo oltre, fino alle radici che danno vita a questo fenomeno. Dove e perché prende forma nella nostra mente il concetto di selezione naturale? Gli Eugenio in Via Di Gioia ce lo raccontano attraverso una partita di calcio tra pre-adolescenti in cui sono le aspettative distorte del padre e dell’allenatore, proiettate sul protagonista della partita, a portarlo a compiere azioni che altrimenti non gli apparterrebbero. Ne emerge una visione del mondo adulto ambiziosa e egoistica, che scarica sugli altri la responsabilità delle proprie frustrazioni e dei propri sogni infranti. Un peso generazionale che alla fine sovrasta il protagonista del video che sul finale posiziona il pallone in area di rigore abbracciando il principio darwiniano il più forte vince sempre.” Enjoy!!



Sunday, April 22, 2018

Roberto Angelini SOLOLIVE @ Auditorium (Roma, 2009)

Anche questa domenica, come ogni settimana, vi vogliamo proporre un concerto integrale, ed in questo caso si tratta di un artista cui siamo molto legati, nonché di un amico di vecchia data del sottoscritto.

Parliamo di Roberto Angelini, il cui omaggio a Nick Drake con Rodrigo D'Erasmo fu il primo concerto che organizzai per Panoplie, ormai più di dieci anni fa, ma che conosco dal doppio del tempo, dall'epoca in cui lui era un giovane artista prossimo all'esordio ed io un dj alle prime armi, in quel posto speciale che era Il Locale, a Roma.
Proprio in questo periodo sta riportando in giro per l'Italia uno show molto particolare, già proposto qualche anno fa, chiamato SOLOLIVE: qui sotto trovate le date, per chi ci legge dall'Italia. Come lo indica il nome, sul palco c'è soltanto Roberto che esegue le sue canzoni letteralmente circondato da strumenti. Grazie ad una looper (Boss RC-50) e ad un accurato lavoro di ricerca e sincronizzazione, il musicista romano crea da solo tutto l'impianto sonoro: su Vulcano, ad esempio, partendo da un ritmica elettronica campiona prima la chitarra acustica per poi passare al pianoforte, cantare e nel frattempo arricchire l'arrangiamento con la lapsteel, un basso synth e infine con dei cori. A fargli compagnia ci sono dei video, proiettati dietro di lui, realizzati in un arco di tempo che va dal 2004 al 2009, da diversi, straordinari, animatori e illustratori. E' proprio questa la forza del concerto, in quanto spesso la bellezza di questi video cattura l'attenzione dello spettatore e la musica si trasforma in una colonna sonora.

Un tour che è diventato anche un DVD, per la regia ed il montaggio di Ettore Santoro, girato in occasione di uno straordinario concerto tenuto il 21 novembre 2009 nel teatro studio dell'Auditorium Parco della Musica di Roma. Ve lo proponiamo quest'oggi, per accompagnare la vostra domenica: enjoy!!







Saturday, April 21, 2018

Iacampo, The Russos & Steven Forti nel podcast della settimana, già online!!

Non avete potuto ascoltare in diretta la trasmissione di oggi, ospiti IacampoSteven Forti & The Russos, o forse volete riascoltarla?
La trovate a questo link, in streaming o download: enjoy!!


Tracklist:
1
Eurocrime!Calibro 35
2
SuperStudioCalibro 35
3
Lub dub... A Toys Orchestra
4
Damu focu ai pinseraDanilo Ruggero
5
LargeMellow Mood
6
Roots and cultureForelock&Arawak
7
Aprile (feat. Francesca L. Rossi)Doro Gjat
8
You Never Knew My MindChris Cornell
9
Senza pauraSesèMamà
10
Chuva suaveHugo Arán
11
La vita nuovaIacampo
12
Un giorno splendidoIacampo