Wednesday, November 26, 2025

Neffa Universo: molto più di un concerto

Tre settimane fa ho avuto la fortuna di assistere a quello che è stato molto più di un concerto, un evento unico, che il suo stesso protagonista ha definito irripetibile.

Protagonista un artista dalla storia lunga e variegata, che mi pare giusto riassumere brevemente, soprattutto per i più giovani fra i nostri ascoltatori e lettori. Giovanni Pellino nasce a Scafati (Salerno) nel 1967, ma a otto anni si trasferisce con la famiglia a Bologna, dove cresce. I suoi inizi nella musica sono come batterista hardcore, fra la fine degli anni '80 e l'inizio dei '90, che lo vedono fra l'altro militare nei grandi Negazione, con cui va in tour negli USA e registra il seminale 100% (1990). A seguire, con il nome di un giocatore paraguaiano della Cremonese, Gustavo Neffa, entra nella nascente scena hip-hop da protagonista, prima con l'Isola Posse All Stars, poi creando con Deda e Dj Gruff i Sangue Misto, il cui SXM (1994) è considerato unanimemente una delle colonne portanti del rap italiano. Pubblica poi due splendidi album da solista, Neffa & I Messaggeri della Dopa (1996) e 107 Elementi (1998), fino all'EP Chicopisco (2000), che lo vede iniziare a prendere altre strade. Nel 2001 il successo del singolo La mia signorina apre la sua "nuova carriera" da cantante, spingendolo a regalare una serie di basi recuperate da un hard disk ad un giovane rapper, Fabri Fibra, che ne fa il suo esordio da solista, Turbe giovanili (2002). Da allora, confesso di aver seguito con meno entusiasmo il suo percorso fra pop, funky e soul, sempre di grande qualità ma meno nelle mie corde.

Lo abbiamo ritrovato con piacere come ospite nei dischi di Deda (House Party) e Fabri Fibra (Caos), entrambi inclusi nelle Sentieri Sonori Picks 2022, e l'anno scorso è arrivato un suo nuovo singolo, Foglie morte, che lo vede tornare a rappare, proprio in compagnia di Fibra, come a voler chiudere un cerchio aperto più di vent'anni fa.
Il suo nuovo album si intitola Canerandagio ed è uscito in due parti, la prima il 18 aprile e la seconda il 28 agosto. Un lavoro caratterizzato da produzioni molto varie, e da una lunghissima lista di ospiti, artisti di diverse estrazioni e generazioni, che vogliamo citare in ordine di apparizione: Noyz Narcos, Franco126, Guè & Joshua, Izi, Fabri Fibra & Myss Keta, Frah Quintale, Joan Thiele & Gemitaiz, Lucariello & Ste, Ele A & Francesca Michielin, Jake La Furia, Nayt, Coez, Kaos, J-Ax, Mahmood e Salmo.

L’impossibilità di portare in tour un disco con così tanti ospiti lo ha spinto a scegliere di organizzare un’unica data, non a caso battezzata Universo Neffa. Con lui sul palco, il fido compagno di avventure DJ Double S, da trent'anni sulle scene anche con Fabri Fibra e tanti altri, ed una band di sette elementi, inclusi due artisti che ben conosciamo, Patrick Benifei (Bluebeaters, Casino Royale) alle tastiere, ed ai cori con Tahnee Rodriguez.
La scaletta ha dato ovviamente grande spazio al nuovo disco, con la partecipazione di tutti gli ospiti tranne Noyz Narcos e Salmo, ma è anche andata a toccare i precedenti vent’anni "da cantante", e confesso che mi ha portato a riascoltare e riscoprire una serie di dischi che all’epoca avevo un po’ sottovalutato, nostalgico del Neffa rapper. Non sono mancati anche i tuffi negli anni '90, come una splendida Carcere a vita con Kaos, Stare al mondo (ad essere precisi, uscita nel 2000) con Al Castellana, due brani dei Sangue Misto, Cani sciolti e Lo straniero, e soprattutto un finale particolarmente emozionante. Ha infatti chiamato sul palco Deda, ringraziandolo di avergli regalato la base di quella che è una delle canzoni più importanti della mia vita, Aspettando il sole, con cui ha concluso il concerto al fianco di Giuliano Palma, per quella che pare sia stata la prima volta che eseguivano il pezzo insieme in concerto.

Un pubblico vario quanto in completa comunione non credo dimenticherà facilmente quello che come dicevo è stato più di un concerto, la giusta celebrazione di più di trent’anni di storia della musica italiana, percorsa seguendo l’unica stella polare della sua ispirazione, in assoluta libertà, senza esitare a cambiare radicalmente strada, più volte, a costo di spiazzare pubblico ed addetti ai lavori. Respect!!!


(foto e video, che spero non verrà rimosso, del sottoscritto)

No comments:

Post a Comment