Francesco Di Bella è stato per 15 anni il frontman dei 24 Grana, band napoletana dal percorso originale e variegato, iniziato fra punk, elettronica e dub, proseguito con esplorazioni psichedeliche e finito per avvicinarsi al cantautorato. Nel 2013 ha lasciato il gruppo per dedicarsi ad un percorso solista che aveva iniziato già da qualche anno, e l’anno seguente ha pubblicato Francesco Di Bella & Ballads Café, album composto per la quasi totalità da brani del repertorio dei 24 Grana, reintepretati in chiave più intimista. Il suo primo disco di inediti, Nuova Gianturco, è uscito nel settembre 2016 per La Canzonetta: un lavoro che ci è piaciuto molto, che confermava il talento dell'artista napoletano, autore di melodie dolci e coinvolgenti e di testi mai banali, e che abbiamo incluso nelle nostre Sentieri Sonori Picks 2016.
Nelle scorse settimane è stata annunciata la pubblicazione del suo nuovo album, che si intitola 'O diavolo ed è uscito giusto ieri, sempre per La Canzonetta. Il titolo del disco e della traccia di apertura "deriva dalla parola greca Διάβολος (diábolos) che include tra i suoi significati innanzitutto quello di colui che divide. E in effetti non c’è figura nella storia che divida di più di quella del diavolo; ora spauracchio e capro espiatorio delle malefatte umane, ora fonte di piaceri proibiti e carnali. Il diavolo è probabilmente l’immagine che meglio descrive questa nostra epoca pazza e confusa, fatta di estrema sensualità e al contempo di estremo nichilismo: sensualità intesa come godimento dei piaceri della terra, del cibo, dell’amore, della musica, del vino o dell’arte; nichilismo inteso come rinuncia a qualsiasi valore e responsabilità, in nome del solo piacere. È quest’ultimo forse il volto più temibile del diavolo contemporaneo: il disordine, che con la sua foga e la sua violenza spettacolare ha la capacità di scompigliare le carte, di attrarre la gente nel suo vortice inducendola, spesso, a sostituire la gioia dionisiaca per la vita in gioia distruttiva per le cose materiali, al servizio del consumismo e di chi, dietro le quinte, ha tutto da guadagnarci. In questo gioco all’autoannullamento solo l’amore può salvare: quell’amore tanto idealizzato dalla canzone pop, ma in realtà profondamente ancorato alle cose vive del mondo, come la musica, come il rock, come la vita prima che il diavolo si prendesse tutto."
Uno splendido nuovo lavoro, che da un lato ci fa ritrovare un autore che amiamo molto, con il suo inconfondibile stile ed il suo grande gusto melodico, e dall’altro ci fa scoprire le sue ultime esplorazioni sonore, come sempre molto varie e libere. Nell’attesa di presentarvelo, anche con una nuova intervista, oggi vi proponiamo il video del primo singolo e title-track del disco, per la regia di Giacomo Triglia, girato a Cosenza nella splendida Villa Rendano, una residenza sontuosa voluta dal pianista Alfonso Rendano nella seconda metà dell’ottocento: enjoy!!
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