Saturday, August 25, 2018

In onda fra poco, riascolteremo le interviste a Calibro 35, Arto, Enrico Gabrielli e Massimo Martellotta

È arrivato il weekend, pronti come ogni sabato a seguirci su nuovi Sentieri Sonori?
Appuntamento speciale, questa settimana, il quinto ed ultimo dei Sentieri Sonori estivi: come è ormai tradizione, abbiamo approfittato delle settimane estive per proporvi una carrellata di alcune fra le più belle interviste della scorsa stagione, lunga, ricca e quanto mai densa di ospiti.. e la prossima settimana inizia la nuova!!

Questo sabato sarà interamente dedicato ad una band che amiamo molto, ed a vari altri progetti dei suoi membri. Non abbiamo certo bisogno di spiegare ai nostri ascoltatori il legame che ci unisce ai Calibro 35: ci vantiamo spesso e volentieri di aver organizzato il loro primo concerto in assoluto, e da allora li abbiamo riportati live a Lussemburgo molte volte, ospitati in trasmissione ad ogni uscita, e da qualche anno ci regalano la sigla di Sentieri Sonori.

Lo scorso 25 gennaio erano esattamente dieci anni da quel famoso primo concerto, per il quale divisero il palco del d:qliq con i Lombroso, prima ancora della pubblicazione del loro esordio discografico. Una ricorrenza molto speciale, che la band ha festeggiato pubblicando il sesto album in studio, intitolato non a caso Decade. È uscito il 2 febbraio, come sempre per la label milanese Record Kicks, e lo abbiamo presentato il giorno dopo ospitando il vincitore di un Grammy Tommaso Colliva"più che una celebrazione è una time capsule, in cui la band ha inserito tutti gli elementi di cui si è composta la sua storia finora, per volgere lo sguardo in avanti. Una delle poche band indipendenti italiane ad aver costruito un percorso progressivo e duraturo in ambito internazionale, i Calibro hanno mosso passi in molti campi e declinato il proprio stile, ormai riconoscibilissimo, su diverse forme di espressione musicale: non solo dischi e moltissimi live, ma anche colonne sonore, produzioni tv, sonorizzazioni, library music, libri e spettacoli teatrali."

Se già per il precedente S.P.A.C.E., e per il tour ed il disco dal vivo che seguirono, si erano fatti accompagnare da una sezione fiati, per la prima volta hanno registrato l'intero album allargando la formazione ad una piccola orchestra composta da archi, fiati e percussioni: il risultato è un lavoro ancor più variegato del solito, per una band che non ha mai cessato di esplorare nuovi sentieri sonori, pur restando fedele a quel sound che è ormai diventato un marchio di fabbrica. La scoperta di un loro nuovo album è sempre stata un'emozione densa di sorprese, ma in questo caso andiamo ben oltre: non vi nascondiamo di essere rimasti a bocca aperta all'ascolto di questo nuovo lavoro, che non è uscito per giorni dal nostro stereo, ed alla scoperta di quella che abbiamo definito la "Calibro 35 Arkestra".

 

Il nostro viaggio nel tempo ci porterà poi al 10 marzo, quando siamo stati lieti di ospitare Luca Cavina, bassista dei Calibro 35, che avevamo appena annunciato che avremmo riportato in concerto a Lussemburgo il 19 maggio.

Luca non è stato però con noi per questo, né per l'altra sua band, gli ZEUS!, bensì per presentarci la sua nuova creatura, chiamata ARTO.
Con lui altri tre personaggi che ben conosciamo: Cristian Naldi, chitarrista di Ronin e Fulkanelli, Simone Cavina, batterista di IOSONOUNCANE, Junkfood e Comaneci, e Bruno Germano, già membro dei Settlefish, produttore dell'acclamato Die di IOSONOUNCANE e uomo dietro alle macchine del Vacuum Studio di Bologna, dove sono stati registrati tanti dischi che amiamo.

Il 1° marzo è stato pubblicato il loro primo album, Fantasma, che ce ne fa scoprire "l'immaginario e le coordinate sonore: una cupa elegia orrorifca accompagna scenari che evocano flm come The Blair Witch Project e The Evil Dead, attraverso atmosfere spettrali e improvvise sfuriate soniche. Il risultato è una musica strumentale molto evocativa e dall'attitudine ibrida: come se il Glenn Branca più rumoroso ed abrasivo si fondesse con la maestosità di Arvo Part."



Chiuderemo infine il nostro viaggio nel tempo andando al 19 maggio, una giornata e nottata per noi molto speciale, come dicevamo: abbiamo infatti riportato a Lussemburgo i Calibro 35, e, per lanciarci verso questo grande evento, abbiamo dedicato tutta la trasmissione non solo alla band, percorrendo questi primi dieci anni di storia, ma anche agli altri progetti dei suoi membri ed alle influenze che hanno avuto sul nuovo Decade.

Siamo stati in primo luogo felici di dare il bentornato a Massimo Martellotta, che avevamo ospitato in trasmissione nel giugno 2016 (qui il podcast) per presentare il il disco di un altro suo bel progetto, Il Complesso di Tadà.

In inverno avevamo annunciato la pubblicazione di un suo primo EP da solista, Sintesi, contenente tre tracce e disponibile solo in versione digitale. Un lavoro molto interessante, che abbiamo poi scoperto essere stato solo l'antipasto, prima di quella che si prospetta come una tavola lautamente imbandita, come ha spiegato su Facebook: "Qualche tempo fa ho fatto uscire in digitale tre tracce suonate solo con i sintetizzatori. Quelle tre tracce ora sono diventate sei e l'album completo "SINTESI" uscirà a breve in Vinile. Ed è solo il primo. Il primo di una serie di 5 album del primo progetto a mio nome che si chiama "One Man Sessions". 5 Album in Vinile -si, cinque (aiuto!)- registrati e suonati in solitaria dal sottoscritto. Ogni album è figlio della mia bulimia musicale e sicuramente di una certa propensione a buttarmi senza rete. Del decidere che tenere le cose nel cassetto non ha senso mai. Sono principalmente dei documenti dell'attività in studio senza filtri, catturati nel momento in cui arriva l'ispirazione. Dai Sintetizzatori al Piano IMpreparato, passando per l'Orchestra di gusto retrò, le esplorazioni sottomarine, la batteria, le chitarre liquide e il groove all'italiana."

La prima uscita è stata pubblicata il 4 maggio da Cinedelic Records e si intitola Vol. 1 Sintesi: un lavoro sorprendente ed affascinante, in cui Massimo esplora il mondo dei sintetizzatori, una delle sue grandi scoperte e passioni degli ultimi anni.

 

Vi abbiamo poi parlato di 19'40", collana discografica su abbonamento creata da Enrico Gabrielli con Sebastiano De Gennaro e Francesco Fusaro.

"19'40" è il titolo di un disco pubblicato nel 2013 da Gabrielli e De Gennaro e dedicato alla musica di John Cage da lui composta nel 1940. Caratterizzato da interpretazioni irriverenti rispetto alle prassi esecutive consolidate (“affettuosi sabotaggi”, verrebbe da definirle), quel vinile gettava un seme inaspettato destinato a divenire nel 2016 una collana discografica su abbonamento, gestita con Fusaro, dove raccogliere e pubblicare opere legate assieme da un sottile filo conduttore: l'approccio colto e antiaccademico al repertorio della musica scritta e delle sue imperfettioni, per dirla con Govanni Artusi. Più che un tempo, dunque, 19'40" rappresenta un territorio di sperimentazione di repertori trasversali e prassi esecutive seriamente ludiche."

Una splendida iniziativa, che pubblica lavori sempre molto interessanti, con cadenza quadrimestrale (alle 19:40 ora italiana) in CD e digitale.

 

READY TO TUNE IN?!!
11.30/13, su Radio ARA, 102.9 & 105.2 in FM a Lussemburgo, live streaming a questo link, podcast a seguire qui.

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